Sciamano: la citizen science e la qualità dell’aria grazie a Cova Contro

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Cova Contro è un’associazione lucana che si occupa di analisi ambientale, informazione, sensibilizzazione e contrasto alle eco-mafie. Ci racconta meglio ciò di cui si occupa Giorgio Santoriello, attivista e blogger.

Come è nata Cova Contro e qual è la sua missione? 

Siamo nati nel 2013 come organizzazione ambientale, per sensibilizzare e denunciare l’inquinamento causato dalle centrali di estrazione di petrolio e greggio dell’Eni (Centrale oli Val d’Agri di Viggiano, COVA). Inizialmente ci occupavamo solo di problematiche lucane, raccoglievano campioni di acque inquinate e le analizzavamo a nostre spese. Pian piano ci siamo sempre più occupati di ogni reato ambientale, di contrasto alle eco-mafie ed alla corruzione, anche a livello nazionale.

Come divulgate le vostre notizie e coinvolgete i cittadini?

Abbiamo un blog, una pagina Facebook ma soprattutto sviluppiamo molti progetti di citizen science e di giornalismo partecipativo, per coinvolgere e attivare i cittadini. Abbiamo creato una rete di “sentinelle ambientali” in tutto il territorio nazionale, che ci permette di acquisire immagini e dati su svariate problematiche. Siamo membri del network internazionale European Citizen Science Association (ECSA) e collaboriamo da anni con decine di realtà nazionali ed estere nel campo del giornalismo di inchiesta e della ricerca scientifica.  Aiutiamo ogni anno decine di tesisti, freelance e ricercatori nel raccogliere dati sui problemi ambientali lucani e non solo. Siamo anche stati selezionati da Patagonia per il suo Action Works, ed abbiamo vinto finanziamenti anche dalla Lush.

Di che si tratta il progetto Sciamano?

Questo progetto è nato durante il lockdown, quando non ci si poteva spostare da un luogo all’altro e allora utilizzare i dati dei satelliti era fondamentale per monitorare il nostro territorio ed avere prove di reati ambientali. Dal citizen sensing (sentinelle ambientali) siamo passati quindi ad una start up nell’ambito dell’intelligence ambientale, che è appunto il progetto SCIAMANO. Si parte da un’idea molto semplice: i satelliti nello spazio sono un patrimonio di tutta l’umanità, ma spesso cittadini e associazioni non riescono ad usarli perché non sanno decifrarli, e quindi abbiamo sempre dati di “seconda mano”, già filtrati. È ora di imparare a leggerli. Lo scopo è quello di creare un database gratuito, una fonte di informazione indipendente.

Anche i comuni possono aderire al vostro progetto?

Certamente! Il Comune di Stigliano, sino ad oggi, è stato il primo a stanziare per Cova Contro un contributo economico per il progetto di monitoraggio satellitare “Sciamano”, unico su una dozzina di municipalità interpellate. Siamo partiti con il monitoraggio della colonna d’aria sul territorio comunale, delineando grazie a Sentinel/Copernicus/ESA un marcato aumento della quantità di metano presente nell’atmosfera, a partire dal 2020. La concentrazione massima coincide spazialmente con l’area attraversata dal gasdotto/oleodotto sull’area di confine tra Stigliano, Craco ed Aliano a ridosso della Val d’Agri/Gannano ma non è certo il nesso. Su Stigliano ricadono anche numerosi allevamenti la cui produzione annua di gas non è calcolata da nessun ente locale. Il lavoro di Cova Contro va in questa direzione, ovvero raccogliere dati per sensibilizzare amministratori e comunità locali, nonché pressare le autorità regionali inadempienti. Per ora non ci è stato permesso accedere all’esatta geolocalizzazione del gasdotto visto che la Regione non pubblica il tracciato e quindi valutare eventuali perdite dello stesso, e soprattutto Arpab in zona non ha centraline o sensori passivi né per misurare il metano, né per misurare altri gas. Noi continueremo a monitorare ed aggiornare i nostri report, per sostenere la comunità locale ed il diritto alla conoscenza.

Un’immagine satellitare dell’area di Stigliano