Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti

La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR) è un’iniziativa volta a promuovere la realizzazione di azioni di sensibilizzazione sulla riduzione dei rifiuti, concentrando nel corso di una sola settimana gli interventi dei partecipanti. Coinvolge una vasta gamma di pubblico e si rivolge praticamente a tutti! I partecipanti sono classificati in cinque categorie: cittadini, imprese, istituti di istruzione, amministrazioni pubbliche e associazioni/ONG.

La SERR consiste in una campagna internazionale di comunicazione ambientale che intende promuovere una maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente. L’accento è quindi sulla prevenzione dei rifiuti, e le azioni della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti mostrano come ogni attore della società – compresi i singoli cittadini – possa, in modo creativo, contribuire a ridurre i rifiuti in prima persona e a comunicare l’importanza di questo messaggio agli altri.

Le azioni attuate nel SERR affrontano le “3 R”: Ridurre, Riutilizzare, Riciclare. Le “3 R” rappresentano le opzioni che devono essere considerate prima dell’elaborazione di una strategia di gestione dei rifiuti.

Seguendo la gerarchia sopra illustrata, la riduzione dei rifiuti dovrebbe essere sempre la prima priorità. Ridurre vuol dire in primo luogo effettuare una rigorosa prevenzione e riduzione alla fonte. La seconda migliore opzione è quella di riutilizzare i prodotti, includendo anche la preparazione per il riutilizzo. Infine, la terza priorità è il riciclaggio dei materiali.

Perché una Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti?

Molteplici sono le finalità dell’evento, che rendono ogni anno più famosa e più partecipata la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti. Oltre a promuovere azioni per una riduzione dei rifiuti in tutta Europa, la SERR si propone di accrescere la consapevolezza su tematiche centrali in materia ambientale. Grazie all’interscambio creato tra i Paesi si pongono in evidenza esempi virtuosi, sottolineando le connessioni esistenti tra riduzione dei rifiuti, sviluppo sostenibile e lotta contro i cambiamenti climatici.

Temi delle Azioni

Ogni anno viene proposto un tema caratterizzante la SERR, intorno al quale le azioni dei partecipanti possono svolgersi.

Accanto al focus principale, quattro sono le tematiche alternative che possono essere sviluppate tramite le azioni: Prevenzione e Riduzione, Riuso e preparazione per il riutilizzo, Raccolta differenziata, selezione e riciclo, Clean-Up Day.

Se decidi di diventare un “action developer”, quindi di iscriverti alla campagna, puoi avere accesso all’ampia gamma strumenti di comunicazione generici concepiti per aiutare gli sviluppatori di iniziative a promuovere e implementare le azioni nell’ambito della SERR.

I materiali sono scaricabili gratuitamente! Basta cliccare sui seguenti link e scegliere la versione in italiano:

Poster SERR

Loghi

Materiale informativo

Firme email

Altri gadgets

Gli strumenti devono essere utilizzati esclusivamente per promuovere le azioni della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, il progetto SERR o altre attività di sensibilizzazione sulla riduzione dei rifiuti durante la campagna o durante il resto dell’anno.

Dal 2009 sono state realizzate più di 100.000 azioni di sensibilizzazione sulla prevenzione dei rifiuti in tutta Europa. Sulla base di questa vasta esperienza, i partner del progetto SERR hanno sviluppato strumenti di comunicazione per gruppi target specifici. Ciò aiuterà tutti gli enti interessati a rivolgersi a questi gruppi in modo più specifico quando si organizzano le azioni della SERR.

Ecco gli strumenti di comunicazione mirati rivolti a quattro gruppi target:CittadiniScuoleAziendeAutorità pubbliche e ONG. Vi sono inoltre esempi di azioni trasversali (iniziative che potete attuare a casa, a scuola o in ufficio, indipendentemente dalla categoria!).

Per lasciarti ispirare, puoi consultare anche l’hub delle idee, dove troverai buone abitudini per ridurre i rifiuti e “case histories” internazionali di azioni implementate negli anni sulle 3R!

Visita anche il sito europeo della European Week for Waste Reduction!

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SERR 2022: Tessile circolare e sostenibile

La moda è uno dei modi che gli esseri umani utilizzano per esprimere se stessi. Dietro i tappeti rossi, le sfilate e le vendite, c’è un’industria enorme che dà lavoro a oltre 1,5 milioni di persone solo in Europa

Pubblicata per la prima volta dall'Unione Europea, 2022 ©European Union, 2022

L’altra faccia della medaglia racconta tuttavia una storia diversa, meno brillante e molto più allarmante. L’industria tessile e dell’abbigliamento è infatti uno dei settori più inquinanti, insieme all’edilizia, ai trasporti e all’alimentazione. Ciò è dovuto al forte impatto che ha sull’uso del suolo, sull’inquinamento delle acque e persino sulle emissioni di gas serra. Questo settore ha un elevato impatto ambientale e sociale in ogni fase: dalla produzione, alla distribuzione, all’utilizzo e al post-utilizzo (raccolta, selezione, riciclaggio e gestione finale dei rifiuti, che nella maggior parte dei casi è legata all’incenerimento e alle discariche).

Scopriamo di seguito i principali impatti che si hanno su ciascuna fase della catena del valore.


Produzione: utilizzo delle risorse naturali ed emissioni a effetto serra

Il settore tessile e dell’abbigliamento è la quarta categoria a più alta pressione in termini di utilizzo di materie prime primarie e di acqua. Per esempio, un paio di jeans richiede 7.000 litri, mentre una maglietta ha bisogno di 2.700 litri d’acqua, il che equivale al consumo di acqua potabile di una persona in 2,5 anni.

Il processo di produzione genera circa 15-35 tonnellate di CO2 equivalente per ogni tonnellata di tessuto prodotto. La catena del valore a monte dell’abbigliamento, delle calzature e dei prodotti tessili per la casa consumati nell’UE è la quinta categoria di pressione di emissioni di gas serra.

Gli impatti ambientali nella fase di produzione sono legati anche alla coltivazione e alla produzione di fibre naturali (cotone, canapa e lino) in termini di utilizzo di terra e acqua, fertilizzanti e pesticidi; ma anche alla produzione di fibre sintetiche (poliestere ed elastan) in relazione all’utilizzo di energia e materie prime chimiche.

Oltre ai forti impatti ambientali, questo settore è legato anche a impatti sociali diffusi a livello mondiale, in termini di salari, condizioni di lavoro e ambienti di lavoro nelle fabbriche tessili. Per alcune regioni è ancora difficile evitare i fornitori extraeuropei che utilizzano il lavoro minorile.

Consumo: domanda e microplastica

Il tessile è un settore rilevante per l’economia dell’UE, in termini di fatturato, occupazione e aziende che vi lavorano. Nel 2019, gli europei hanno speso in media 600 euro per l’abbigliamento, 150 euro per le calzature e 70 euro per i prodotti tessili per la casa. Nel 2020 si è registrato un calo a causa della pandemia di Covid19 e di tutte le restrizioni al soggiorno in casa in termini di abbigliamento e calzature, ma si è registrato un leggero aumento per i prodotti tessili per la casa.

L’uso e la manutenzione – quando il tessuto viene acquistato e raggiunge i consumatori – (senza considerare tutta la fase di trasporto) richiedono l’uso di energia e acqua, ma anche di detergenti. Attraverso il lavaggio, le sostanze chimiche e le microfibre vengono emesse nelle acque reflue. Una volta lavati, i tessuti sono responsabili del 35% della microplastica primaria negli oceani, pari a 50 miliardi di bottiglie di plastica.

Pubblicate per la prima volta dall’Unione Europea,
2022 ©European Union, 2022

Dopo l’uso: smaltimento e riciclaggio dei rifiuti

Ogni anno, in media, ogni europeo consuma 26 kg di prodotti tessili, di cui 11 kg vengono scartati dopo essere stati indossati solo 7-8 volte. Quando questi indumenti o tessuti vengono gettati via in Europa, l’87% viene incenerito o finisce in discarica, mentre solo il 10% rimane sul mercato come usato (Labfresh, 2020).

Per rispondere a questa situazione, il Parlamento europeo ha approvato la Direttiva Quadro sui Rifiuti, che impone agli Stati membri di applicare nelle loro città la raccolta differenziata dei rifiuti tessili entro il 2025.

Sulla base di tutti i dati raccolti sull’impatto dei prodotti tessili, il Green Deal europeo, il Piano d’azione per l’economia circolare e la Strategia industriale hanno identificato i prodotti tessili come un settore prioritario in cui l’UE può aprire la strada verso un’economia circolare e neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio, e hanno annunciato una Strategia dell’UE sui prodotti tessili. La nuova strategia della Commissione prevede anche misure per sostenere i materiali e i processi produttivi circolari, affrontare la presenza di sostanze chimiche pericolose e aiutare i consumatori a scegliere prodotti tessili sostenibili.

Pubblicata per la prima volta dall’Unione Europea,
2022 ©European Union, 2022

Il ruolo della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti

L’edizione 2022 della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, che avrà luogo dal 19 al 27 novembre, si concentrerà sul tessile per evidenziare il forte impatto che ha sul nostro pianeta ma, soprattutto, per ispirare azioni che porteranno una maggiore circolarità nel settore tessile.

In questa pagina troverete input, link utili e schede informative per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’enorme ruolo giocato dal settore tessile sui cambiamenti climatici e su come ognuno di noi può contribuire a ridurre i rifiuti prodotti da questo settore. Non solo i cittadini, in quanto consumatori, possono avere un impatto su questo aspetto, ad esempio cambiando il loro modo di usare e acquistare i vestiti. Le autorità pubbliche, le aziende private e le ONG possono essere protagoniste della transizione verso un’industria tessile più circolare, promuovendo, sostenendo e guidando nuove soluzioni di produzione, uso, smaltimento e riutilizzo dei tessuti.


Interessanti iniziative per la 14a edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti sono già in arrivo!

Non hai ancora partecipato?

Aderire alla SERR è semplicissimo: basta collegarti al sito europeo ewwr.eu e cliccare su “REGISTRATI”. Avrai quindi un account tutto tuo e potrai compilare il form di registrazione, descrivere la tua idea nei dettagli e inserire luogo e date della tua iniziativa.

La tua azione sarà pubblicata sul database del sito europeo e apparirà nella mappa in modo da permettere ad altri di prenderne parte!

Ricordati che l’ultimo giorno disponibile per registrarsi è il 13 novembre 2022.

Come abbiamo visto, il settore tessile e dell’abbigliamento ha un forte impatto sia sull’ambiente che sulla nostra società, ma esistono soluzioni alternative e iniziative stimolanti, di cui tu stesso puoi essere protagonista! Cosa aspetti? Adesso è il tuo turno! Unisciti alla nostra campagna e diventa parte di un movimento internazionale volto alla prevenzione dei rifiuti.

Se non hai ancora le idee chiare non aspettare oltre e contatta AICA all’indirizzo serr@envi.info o al numero +39 340 839 3936 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:00) per ottenere tutto il supporto di cui hai bisogno.

Non dimenticare che partecipando alla SERR potrai vincere un riconoscimento nazionale o europeo: tra le numerose azioni, le iniziative più significative saranno premiate dal comitato promotore nazionale ed europeo durante la cerimonia di premiazione annuale, un’opportunità straordinaria per puntare i riflettori su alcuni dei partecipanti più impegnati

Scarica qui il poster tematico!

Download here the thematic poster!

  • La ToolboxUna “cassetta degli attrezzi” speciale che mette a vostra disposizione interviste, libri, video, articoli, film, ted talks, podcasts ecc., per darvi un primo livello di comprensione sull’argomento, aiutandovi a creare un punto di vista critico e prendere parte alla transizione sostenibile dei tessili, con l’augurio che possa ispirarvi a partecipare alla SERR!
  • Il Brainstorming dei Coordinatori, idee per ridurre l’impatto dei rifiuti tessili
Tutti i materiali del focus tematico “tessile circolare e sostenibile” sono disponibili a questo link anche in inglese o altre lingue.

Se non eri a conoscenza di queste risorse, oggi è il giorno perfetto per iniziare a dara forma alla tua vita in un modo nuovo ed entusiasmante.

Ora è il tuo turno! Segui la SERR sui social media e condividi tutti i materiali del focus tematico per sensibilizzare sull’impatto ambientale generato dai tessili e come combatterlo!

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Close the loop, una guida verso un’industria di moda circolare. 

MAD tools, promozione degli imprenditori creativi di Bruxelles e degli attori coinvolti nel settore della moda e del design. 

Quiz sul comportamento del consumatore (in francese).

Textile action Network, che utilizza i principi di un’economia circolare per rimodellare la produzione, il consumo e lo smaltimento dei tessuti.

La campagna Love Your Clothes, che mira a sensibilizzare sul valore dei vestiti e incoraggiare le persone a sfruttare al meglio gli indumenti che già possiedono. 

Good Clothes Fair Pay è un’iniziativa portata avanti dai cittadini europei allo scopo di chiedere alla Commissione Europea di introdurre una legislazione che richieda che i marchi e i rivenditori nel settore dell’abbigliamento adottino pratiche corrette e condotte diligenti nella loro catena di approvvigionamento, al fine di garantire ai lavoratori salari dignitosi.   

Guidata dal governo catalano e da molti agenti della filiera tessile, The Catalan Circular Fashion Pact, è un’iniziativa aperta, trasversale e innovativa volta a  trasformare il settore tessile. Gli attori coinvolti si impegnano a collaborare per il raggiungimento degli obiettivi del Patto.

Sfoglia anche le edizioni precedenti della SERR!

Video

Condividi questi video per promuovere un nuovo futuro circolare per il settore tessile e per diffondere il motto “I rifiuti sono fuori moda!”

La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti nasce all’interno del Programma LIFE+ della Commissione Europea con l’obiettivo primario di sensibilizzare le istituzioni, i consumatori e tutti gli altri stakeholder riguardo alle le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti messe in atto dall’Unione Europea, anche alla luce delle recenti disposizioni normative (direttiva quadro sui rifiuti, 2008/98/CE). 

Il comitato promotore italiano della SERR è formato da: CNI Unesco, in qualità di invitato permanente; Ministero della Transizione Ecologica; Regione Siciliana; Anci; Città Metropolitana di Torino; Legambiente; Utilitalia; AICA (Associazione Internazionale Comunicazione Ambientale) che si occupa della segreteria organizzativa; ERICA soc. coop. in qualità di partner tecnico.