“Siamo l’Ultima Generazione” Extinction Rebellion e la campagna di disobbedienza civile

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L’Italia è distrutta dalla crisi climatica ed ecologica. Siamo tra i Paesi più colpiti in Europa e i prossimi anni saranno sempre peggio. Se non cambiamo rotta subito, presto non ci saranno né cibo né lavoro, rischieremo di perdere le nostre case e sarà la gente comune a pagarne le conseguenze. Dobbiamo agire in fretta: quello che faremo nei prossimi 3 o 4 anni determinerà il futuro dell’umanità“.

Così esordisce la nuova campagna di Extinction Rebellion, “Ultima Generazione“. Una campagna che agisce attraverso reiterate azioni di disobbedienza civile poiché le iniziative individuali, le petizioni, i cortei non vengono sufficientemente documentate dai media e non apportano un cambiamento significativo.

Secondo Extinction Rebellion, le azioni di disturbo sono una strategia più efficace, poiché attirano l’attenzione mediatica e dell’opinione pubblica, accendendo il dibattito intorno al tema. Gli attivisti e le attiviste agiscono con una ferrea disciplina nonviolenta, non reagendo a nessuna provocazione. La strategia comunicativa è proprio quella di mostrare l’intrinseca violenza del sistema di fronte a esseri inermi e contemporaneamente stimolare l’indignazione e la solidarietà di chi ancora crede nella giustizia, nella collettività e nella cura reciproca.

Si promuove così una partecipazione sempre più ampia, fino a raggiungere numeri tali da creare quella effettiva massa critica in grado di fare pressione sul sistema economico e politico“. Afferma Extinction Rebellion.

Dal 6 al 20 dicembre 2021, dieci attivisti hanno effettivamente bloccato, con il proprio corpo, alcune delle maggiori arterie stradali di Roma, tra cui il Grande Raccordo Anulare. Hanno ricevuto multe e denunce, la Questura di Roma ha tentato di sedare la protesta emanando fogli di via. I rappresentanti del governo non hanno accolto le loro richieste di incontro, ma c’è stata una forte copertura mediatica: articoli, interviste radio, articoli sulla stampa cartacea locale, tg regionali, testate internazionali – tra cui il The Guardian.

Extinction Rebellion inoltre ha iniziato un dialogo con altre associazioni e realtà che si stanno muovendo per l’istituzione di assemblee cittadine, come Politici Per Caso e Eumans. Chiedono entro la fine del 2022 un’Assemblea di Cittadini nazionale deliberativa sulla giustizia climatica ed ecologica, le cui decisioni siano vincolanti.

L’obiettivo è una rivoluzione nell’approccio alla partecipazione alla vita collettiva che superi le mancanze e i fallimenti della democrazia rappresentativa. I membri delle Assemblee Cittadine sono estratti a sorte in proporzione alla composizione della popolazione (es. età, genere, status, provenienza…). Dopo una fase informativa sulla base delle migliori evidenze scientifiche dovranno deliberare e stabilire insieme le strategie da attuare per raggiungere l’azzeramento di tutte le emissioni climalteranti, il rispetto dei sistemi ecologici, e una transizione giusta, che non vada a discapito delle categorie disagiate. La partecipazione pubblica farà da contrappeso ad un sistema parlamentare che dà priorità al vantaggio elettorale a breve termine rispetto alle necessità a lungo termine delle presenti e future generazioni“. spiega Extinction Rebellion.

A febbraio ricomincerà un nuovo ciclo di azioni. “Cerchiamo persone che si uniscano o che ci aiutino a più livelli per organizzare presentazioni in tutta Italia. Abbiamo inoltre bisogno di supporto finanziario, dal momento che le persone che parteciperanno alle azioni non potranno lavorare, rischiano di essere licenziate e dovranno sostenere spese di viaggio, legali e di sostentamento“.