Gli influencer uniti per tassare la CO2: la petizione Stop Global Warming

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In occasione della cinquantesima Giornata Mondiale della Terra, svoltasi il 22 aprile scorso, ha preso piede un’interessante (e inaspettata per quanto riguarda i suoi promotori) iniziativa social. L’artista e influencer conosciuto nel mondo intero come Fedez ha infatti realizzato una story sul suo account Instagram, rivolgendosi ai suoi oltre 10 milioni di follower per promuovere l’iniziativa “Stop Global Warming”. E non è stato il solo! Lo stesso giorno anche altri personaggi del mondo dello spettacolo e della musica quali per esempio Nina Zilli, Mara Maionchi, Neri Marcoré, Giulia Innocenzi, Gabriele Muccino e Cristiana Capotondi hanno lanciato questa campagna con i loro fan sui social network.

Una petizione lanciata dai Verdi europei

Ma di che cosa si tratta? stopglobalwarming.eu è il nome della pagina web nella quale è possibile firmare una petizione e aderire al programma lanciato a livello europeo dalla co-Presidente del Partito Verde Europeo Monica Frassoni, da Marco Cappato, esponente dei radicali, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e fondatore del movimento di cittadini europei EUMANS e infine da un comitato scientifico auto-costituito, in cui compare in primo piano Alberto Majocchi (Professore Emerito di Scienza delle Finanze all’Università di Pavia). L’iniziativa ha come obiettivo primario l’introduzione di una “carbon tax” da applicare alle aziende europee inquinanti: per ogni tonnellata di CO2 prodotta si richiede un corrispettivo di 50 euro (che dovrebbero diventare 100 entro il 2025, per raggiungere l’obiettivo del 2050 “neutralità carbonio”); per evitare la concorrenza sleale delle aziende non-europee i cui prodotti vengono importati nell’UE, la petizione richiede inoltre una tassazione equivalente dei prodotti in arrivo dall’estero e che hanno causato emissioni di CO2. I fondi ottenuti attraverso questo nuovo meccanismo fiscale permetterebbero di finanziare la progressiva conversione ecologica dell’economia europea, ma anche di ridurre il peso della tassazione in altri settori, quali in particolare quello del lavoro. Quest’ultimissimo punto, ovvero una ridistribuzione più equa della ricchezza a favore delle fasce più deboli della popolazione è il fulcro e lo slogan della campagna di comunicazione sui social. Introdurre una tassa sulla CO2, per diminuire le tasse sul lavoro. In soldoni.

Celebrità e influencer si uniscono

Durante la conferenza stampa online tenutasi il 22 aprile scorso, hanno presenziato e spiegato l’iniziativa i sopracitati Marco Cappato, Monica Frassoni e Alberto Majocchi, ma sono intervenuti anche Nina Zilli, Giulia Innocenzi, Mara Maionchi e Avy Candeli. E qui torniamo all’inizio, a Fedez. La presenza massiccia di celebrità che hanno appoggiato e pubblicizzato quest’iniziativa è spiegata chiaramente nel corso della stessa conferenza stampa; perché la Commissione Europea prenda in considerazione le richieste contenute nel progetto è necessario il raggiungimento della cifra di 1 milione di firme provenienti da almeno 7 paesi europei e di conseguenza un inedito passaparola transnazionale attraverso i social. Il seguito mediatico di cui dispongono gli artisti più importanti del mondo dello spettacolo e della musica italiana, proprio in questo periodo di reclusione forzata per tutti, diventa una risorsa fondamentale per diffondere il verbo. Marco Cappato cita a tal proposito una campagna francese molto riuscita grazie all’aiuto delle celebrità nazionali, che è stata presa a mo’ di esempio: si tratta di “Affaire du siècle”, la petizione lanciata nel 2019 da diverse associazioni ed organizzazioni ambientaliste per denunciare l’inazione del governo nazionale rispetto alle misure di contenimento del riscaldamento climatico. Quest’ultima ha raggiunto, in un mese soltanto, 2 milioni di firme.

Fase Due e sostenibilità

L’obiettivo si precisa dunque. Dopo il successo mediatico internazionale della piccola Greta e dei suoi seguaci in tutti i paesi prende piede una nuova consapevolezza dell’importanza dell’utilizzo dei canali social per promuovere iniziative di cambiamento fondamentali. A maggior ragione in un periodo come questo, in cui le piazze sono, e resteranno per un po’, per forza di cose, vuote. Marco Cappato vede la tanto discussa “fase 2” della ripresa come un momento centrale per finanziare una crescita economica differente dal passato: il Green Deal europeo è un primo segnale importante, un insieme di piccoli passi verso la giusta direzione. Per evitare che nel periodo che verrà di probabile crisi economica vengano cancellati questi primi buoni propositi, è fondamentale la nascita di un movimento di appoggio dal basso, da parte dell’opinione pubblica europea. Gli influencer sono, per definizione, le figure più adatte ed efficaci per diffondere questo movimento d’opinione: se essi si faranno portatori di nuovi trend di consumo e stili di vita sostenibili, così come, perché no, di campagne di sensibilizzazione, il successo di petizioni come “Stop Global Warming” è praticamente assicurato.

 

 

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