Roma, la guerra dei rifiuti

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Un libro di Massimiliano Iervolino – Infinito Edizioni, Roma (gennaio 2013)
Recensione di Roberto Cavallo (presidente ERICA, presidente AICA) www.robertocavallo.it
Ho tra le mani l’ultimo impegno di Massimiliano Iervolino.
Dopo “Con le mani nella monnezza” ecco “Roma, la guerra dei rifiuti”.
160 pagine di verità. 160 pagine di storia recente: quella della malagestione dei rifiuti nella capitale.
Pagine impreziosite dalla prefazione di Mario Tozzi.
Iervolino scrive bene. Tra citazioni, lettere, leggi, comunicazioni tra Prefetti, Regione, Provincia, Comune, la lettura scivola leggera nonostante la drammaticità e gravità dei fatti raccontati.
Sembra di essere seduti in poltrona ad assistere ad una puntata di “Presa diretta” o “Report” tanto è descrittiva la scrittura di Massimiliano Iervolino.
“Roma, la guerra dei rifiuti” non è però solo la descrizione della mancata capacità di chiudere la più grande discarica privata d’Europa, ma è un viaggio nella politica romana ed italiana.
Un viaggio che serve per capire come in Italia sembra impossibile uscire dalla logica del malaffare.
Un viaggio del quale sai già la meta che mai vorresti vedere. Una meta che man mano che ti ci avvicini ti dici che non è possibile che sia davvero quella. Ti aspetti da un momento all’altro uno scatto d’orgoglio, di una forza politica, che sia di destra o di sinistra, di una delle istituzioni coinvolte, che sia il Comune, la Provincia, la Regione o il Governo. E invece niente. Non succede niente. Così leggi Iervolino e pensi a Giuseppe Tomasi di Lampedusa e al suo straordinario Gattopardo.
Tanti proclami, tante riunioni, tante promesse… tante proroghe, tante deroghe.
In trent’anni non è cambiato nulla e la più grande discarica privata d’Europa, Malagrotta, continua ad essere attiva e a gonfiarsi tanto da essere battezzata l’ottavo colle di Roma ed il suo proprietario l’ottavo Re di Roma.
Iervolino usa una citazione di Luigi Einaudi come mantra comunicativo che accompagna tutta la lettura del libro: “Garantire la persona umana contro l’onnipotenza dello Stato e la prepotenza dei privati”.
Ed è proprio questo mantra la meta che vorresti. Invece nessuna delle istituzioni riesce a cambiare il percorso, anzi a seconda delle situazioni successive alle nuove elezioni si alterna l’onnipotenza dello Stato e la prepotenza del privato, a schiacciare intere generazioni di romani, ma anche di campani, di siciliani, di pugliesi… di italiani.
Iervolino sceglie di chiudere il libro lasciando le pagine alla voce di quelle persone che negli ultimi anni hanno combattuto contro la discarica di Malagrotta, ma anche contro quella onnipotenza e prepotenza che continua a pensare che il ciclo dei rifiuti si risolva aprendo altre discariche, costruendo altri inceneritori: da Riano a Corcolle, da Fiumicino ad Albano.
È incredibile come le istituzioni non sappiano cogliere quell’energia positiva che i cittadini hanno; come le istituzioni non cerchino di siglare con i cittadini un patto di collaborazione per ridurre i rifiuti e differenziarli, così da consentire alle imprese italiane di riciclarli. Si potrebbe così passare dall’onnipotenza dello Stato e dalla prepotenza dei privati alla presa di coscienza dello Stato, alla solidarietà con la popolazione, allo sviluppo di un’economia che anziché compromettere le future generazioni consente loro di poter sperare in un futuro migliore.
Alba, 19 gennaio 2013

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