L’importanza della qualità nella raccolta differenziata della plastica: intervista a Gianluca Bertazzoli

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di Emanuele Biestro
In occasione della conferenza stampa organizzata per presentare il progetto “La differenza? La fa la qualità”, organizzata da COREPLA, COSMO, Consorzio Casalese rifiuti ed ERICA soc. coop., abbiamo intervistato Gianluca Bertazzoli, responsabile comunicazione e relazione esterne di COREPLA.
Dott. Bertazzoli, oltre alle percentuali, quanto è importante la qualità nella raccolta differenziata? Soprattutto per un materiale come la plastica, o meglio: le plastiche?
La qualità è molto importante in tutte le frazioni di raccolta differenziata, ma in particolar modo nella plastica perché ai cittadini risulta difficile differenziarla (come risulta anche dall’indagine effettuata da ERICA soc. coop. in questa campagna, il 37% degli intervistati dice di avere dei problemi nel differenziare la plastica). E’ molto comune ragionare per categorie ed immagini: differenziare bottiglie, piatti e bicchieri in plastica non è un problema: individuare invece tutti gli altri imballaggi di plastica che possono essere  destinati al riciclaggio è molto più difficile.
Per ovviare a questo  in sede CONAI stiamo lavorando per suggerire alle imprese le linee guida per dare informazioni sull’etichettatura su dove va conferito l’imballaggio.
COREPLA ha investito molto nelle campagne di comunicazione per migliorare la qualità su due livelli: quello nazionale e quello locale. Quali sono le specificità dei due livelli di comunicazione?
Nelle campagne nazionali il messaggio è più di tipo motivazionale: si punta a comunicare che la plastica è una risorsa, non va sprecata. Ad esempio in estate avevamo lanciato il messaggio che la Raccolta differenziata ti segue anche in vacanza, per evitare l’abbandono sulle spiagge e rimarcare che il rifiuto è una risorsa.
Invece a livello locale la comunicazione è maggiormente di servizio, è pensata per rispondere a domande del tipo “dove butto l’imballaggio”, per arrivare vicino al cittadino, aiutare i consorzi a migliorare le loro performance di raccolta: a questo proposito una comunicazione di questo tipo aiuta anche molto a raggiungere risultati economici, perché se COREPLA nel 2012 ha dato 160.000.000 € per la raccolta ai consorzi, con una qualità maggiore si sarebbe potuto arrivare a 210.000.000 €: sicuramente una perdita di ricchezza.
Concentrandoci sul livello locale, la comunicazione ai cittadini sul territorio può essere considerato il metodo più efficace?
Certamente, la comunicazione ai cittadini fatta sul territorio è sicuramente uno dei metodi più efficaci e preferibili, perché fatta di persona con un feedback diretto da parte dell’utente. Certo l’Italia degli 8.100 comuni, tutti con le proprie regole di raccolta fa optare per campagne territoriali che conoscano le realtà e specificità locali per raggiungere elevati livelli di qualità della raccolta.

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