ATT: panini ecosolidali nei licei di Torino

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L’impresa sociale ATT è una start up fondata nel 2021, nata per offrire prospettive di lavoro e di occupazione a giovani con disabilità cognitive o con sindromi di tipo autistico. Ha da poco avviato un progetto di consegna di “panini eco-solidali” nei licei di Torino. Un progetto a basso impatto ambientale e alto contenuto sociale. Ne parliamo con Carlo Maria Tresso, responsabile dell’impresa.

Perché nasce il progetto?

Il tasso di disoccupazione di persone con disabilità di tipo autistico o cognitivo supera il 95% a Torino ed è in crescita negli ultimi due anni; soprattutto le persone giovani, terminato il loro percorso scolastico, non hanno prospettive occupazionali o sono ridotte ai minimi termini. La mancanza di un lavoro retribuito, che riduce le possibilità di autonomia abitativa e annichilisce le prospettive di sviluppo personale, è uno dei più seri ostacoli alla realizzazione di una vita per quanto possibile indipendente per le persone con disabilità, obiettivo irrinunciabile della nostra città, come stabilito dalla convenzione Onu e ripreso nell’ambito dei Goal 2030.

Abbiamo così immaginato e realizzato un’occupazione che fosse realmente utile, inclusiva e benefica anche per l’ambiente. Il progetto prevede che il luogo di lavoro siano le scuole superiori, dove i ragazzi e le ragazze consegnano panini e alimenti sani, sostenibili, plastic free durante la ricreazione. In questo modo entrano in relazione quotidiana con docenti e studenti, rafforzando la loro socialità e autostima. Ovviamente facciamo consegne unicamente nelle scuole dove non ci sono bar per non entrare in concorrenza.

Questo progetto è il risultato di una rete virtuosa ed etica di aziende locali…

Sì, abbiamo scelto come sede la Cascina Fossata e l’utilizzo degli orti urbani della stessa è funzionale ad un radicamento nel territorio a 360 gradi e per avere alimenti sani e freschi. Tutte le materie prime provengono da fornitori locali a km0, rispettosi della natura.

Come funziona a livello pratico?

La mattina presto, a squadre, i ragazzi e le ragazze preparano panini, focacce, frutta di stagione, pizza, mettendo tutto in sacchetti di carta. Su richiesta, possiamo offrire anche lunch box. Da quest’anno c’è una novità in senso ecologico: grazie alla collaborazione con BiciT, azienda di ciclologistica locale, abbiamo rinunciato ai mezzi a motore e facciamo trasportare i panini nelle scuole dalle cargobike e dai ciclolavoratori di Bici T.

Una volta arrivati i panini, vengono portati nei “punti vendita” (semplici banchi), aperti solo durante gli intervalli scolastici, presso i quali le nostre ragazze e ragazzi consegnano i prodotti agli studenti e ritirano il denaro. A pranzo, l’invenduto viene ritirato e vengono preparati i banchetti per le scuole che hanno anche orario serale; se l’avanzo è in eccesso rispetto alle previsioni di vendita, si attiva il meccanismo di vendita a prezzo di costo tramite l’app Too Good To Go, in modo da non sprecare niente.

Puntate molto sulla comunicazione?

La comunicazione è un punto fondamentale, grazie all’opera di volontari approfondiamo il dialogo con gli studenti sia sul tema della disabilità che su quello della sostenibilità della ristorazione. I temi portanti del progetto sono fragilità, disabilità, equità nel commercio, sostenibilità nella produzione. Usiamo i social, organizziamo eventi, oltre a poster e una cartellonistica dedicata all’interno della scuola. Proponiamo anche agli studenti di partecipare per qualche giorno alla gestione della ristorazione sotto la supervisione di educatori qualificati, affiancando i dipendenti nella preparazione degli alimenti e nella loro distribuzione classe per classe.

Risultati?

Forniamo 11 scuole e siamo in contatto con altri istituti. Attualmente diamo lavoro a 50 ragazzi e ragazze, ma viste le richieste siamo in grado di aumentare. Le persone che lavorano per noi sono entusiaste: si sentono rinate e indipendenti. In molti hanno ritrovato il coraggio di prendere il tram da soli, c’è perfino chi ha trovato lo slancio per andare a vivere da solo.

Durante la ricreazione devono gestire il denaro, le richieste dei ragazzi. Fanno letteralmente un bagno di folla, questo lavoro li riempie di autostima. Gli studenti dal canto loro sono felicissimi, perché i panini freschi sono immensamente più buoni degli snack freddi delle macchinette e perché si instaura un bel clima di relazione, amicizia e consapevolezza ambientale. Ad esempio, una nostra ragazza non venne al lavoro per una settimana e al suo ritorno trovò studenti e studentesse che le chiedevano dove fosse stata. Lei non ci poteva credere, si era sempre sentita invisibile!

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