Il Mulino Scodellino nei territori alluvionati: un esempio storico di sostenibilità

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L’alluvione che ha sconvolto la Romagna ha danneggiato anche il Mulino Scodellino, a Castel Bolognese (RA): un antico mulino che, oltre a macinare grano, ospitava incontri culturali e percorsi di educazione ambientale. Il fango ha sospeso ogni cosa, mettendo in ginocchio intere città in tutta la Romagna. Rosanna Pasi è la responsabile dell’associazione Amici del Mulino Scodellino che gestisce il manufatto, di proprietà del Comune:

Quali danni al Mulino ha provocato l’alluvione?

La sala macina è stata allagata da un metro di acqua che ha lasciato fango e melma, bloccando la macina. Non sappiamo bene l’entità dei danni, ma speriamo di poterla riattivare presto. Questo Mulino ha vissuto varie esondazioni, e anche stavolta sono sicura che ripartirà. Voglio ringraziare tutte le persone che ci hanno aiutato in questi giorni, c’è stata una grande solidarietà e siamo a buon punto.

Qual è la storia del Mulino?

È il mulino storico più antico della Regione (1398) costruito pochi anni dopo la fondazione del Castello (da cui il nome Castel Bolognese). L’impianto di macinazione si è mantenuto pressoché invariato dal 1400 fino ai primi decenni del 1900.  Nel 1935 le vecchie ruote idrauliche furono abbandonate per essere sostituite da una più efficiente turbina, tutt’ora utilizzata. Questo mulino sorge sul Canale dei Mulini, che parte dal Senio, dalla diga leonardesca “Steccaia” e arriva al parco del Delta del Po, attraversando Castel Bolognese, Solarolo, Lugo, Fusignano e Alfonsine, un canale di grande valore naturalistico e storico. Nel medioevo in tutti i comuni c’erano mulini, erano allora gli unici opifici esistenti, lo Scodellino è rimasto il solo funzionante.

Il Mulino Scodellino, in questi anni ha saputo veicolare la sua comunicazione in modo molto originale, coinvolgendo artisti e scrittori, autori di ghaphic novel e cantanti. Sono noti i suoi laboratori per creare cartoline o tovagliette personalizzate, mostre sui riutilizzi “civili” degli oggetti militare. Incontri con bambini e bambine per preparare la piadina con la farina appena macinata, o per esplorare e riconoscere le diverse tipologie di cereali. Viaggi tra i cibi ed i sapori del mondo, laboratori sull’acqua e sull’energia pulita…

Questo mulino è un esempio concreto di produzione sostenibile con energia totalmente rinnovabile. Qui maciniamo grano locale, a pietra con turbina alimentata ad acqua. Si tratta di una farina semi integrale di “tipo 2”, di grano tenero romagnolo, adatta per pane, pizza, pasta e dolci. Stavamo completando il Centro di documentazione e Museo etnografico, con i macchinari restaurati, con gli arredi e gli utensili inerenti al lavoro del mugnaio, con fotografie storiche, disegni e schizzi attinenti alla presentazione delle macchine. Durante tutto l’anno, facciamo progetti didattici interdisciplinari, visite guidate. D’estate partono le serate di cinema all’aperto, presentazioni di libri, progetti con artisti locali e laboratori. Partecipiamo anche al festival Macinare Cultura assieme ad altri mulini storici della regione.

Quale “lezione” da questo evento estremo?

Questi eventi estremi sempre più frequenti ci dimostrano che il clima è cambiato e che dobbiamo invertire rotta e modello di sviluppo. È fondamentale tutelare la natura, dare più spazio ai fiumi e ai canali creando molte casse di espansione, usare energia pulita, cambiare stile di vita e di produzione, concentrarci sulle filiere etiche e sostenibili.

Info e contatti: scodellino@gmail.com
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