La lotta del Comitato di Mogliano: “salviamo l’ultima zona verde dal cemento”

| scritto da |

Mogliano, in provincia di Macerata, antico borgo tra i monti Sibillini e la riviera Adriatica, 4400 anime. Il 3 febbraio 2022 è stata approvata definitivamente la variante al piano regolatore che darà il via alla cementificazione dell’area verde del Santuario del SS. Crocifisso, una bellissima area incontaminata di un ettaro con 180 alberi, che da sempre ha ospitato attività sociali e ricreative.

Lottiamo per l’ultima zona verde urbana rimasta, una zona che amiamo e che è importante per la comunità.  In quel terreno siamo cresciuti giocando a calcio, a pallavolo, andando in bicicletta. Una zona che con noncuranza e spregiudicatezza, verrà estorta a noi, ai nostri cari, alle future generazioni“. Raccontano i cittadini del piccolo paese, uniti nel comitato “Tutela Area Verde – SS. Crocifisso di Mogliano“.

La cementificazione è finalizzata alla costruzione di una nuova casa di riposo, ma, come sottolinea il Comitato, “al Comune di Mogliano sono arrivati circa 4 milioni e mezzo come contributo per il recupero della preesistente casa di riposo, resa inagibile dal sisma del 2016. Il Comune di Mogliano è però riuscito a dirottare questi fondi per la costruzione del nuovo edificio, anche se la normativa impone l’obbligo di recuperare con risorse proprie la vecchia struttura che ospitava la casa di riposo. Uno spreco di soldi pubblici e uno spreco di suolo. Qui in paese ci sono ecomostri, edifici in vendita da tempo immemore, tantissime case sfitte, altri immobili nella disponibilità del Comune, che potrebbero essere riqualificati, qual è il senso di cementificare ancora?”.

La speranza dell’amministrazione comunale è quella di “dar nuova vita al centro storico, ferito dal sisma”, ma il comitato ribadisce: “Dovremmo invece chiedere ai nostri concittadini: preferite un parco urbano cittadino o una invadente e fredda costruzione? La cruda realtà delle attuali case di riposo infatti non si traduce nel vivace quadretto di un gruppo di anziani che escono per godere dell’aria aperta e passeggiare nel centro del paese, ma nella presenza, che si consuma per la quasi totalità del tempo all’interno di una struttura, di un certo numero di persone, purtroppo nella stragrande maggioranza dei casi non autosufficienti“.

Gli avvocati Sandro Nardi e Luigi Meconi hanno evidenziato: “Il comune non può disporre liberamente dell’area in cui vorrebbe costruire la casa di riposo in quanto vi è un vincolo modale in favore del Santuario ed anche un vincolo paesaggistico per la presenza di una sorgente con falda affiorante nel raggio di 150 metri“.

Il comitato “Tutela Area Verde – SS. Crocifisso di Mogliano” ha organizzato un’assemblea pubblica e una prima manifestazione di dissenso con striscioni, megafoni, torce, sotto al palazzo del Comune, mentre il Consiglio Comunale approvava la cementificazione. È stata una manifestazione molto partecipata dai cittadini.

Sono riusciti a coinvolgere anche grandi associazioni per comunicare a livello nazionale la loro lotta: l’associazione ambientalista AIACE, il WWF Marche, Italia Nostra Onlus, Lipu Onlus. Hanno organizzato conferenze stampa, e hanno ottenuto un buon riscontro. Su Facebook e Telegram raccontano tramite foto e testimonianze come viene vissuto il parco, per mostrare anche fuori dai confini di Mogliano l’importanza e l’identità del luogo da salvare.