Ambiente e teatro, quando l’arte comunica le best practice

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Donatella Boglione in scena con una favola evergreen

“La gente ha il brutto vizio di gettare a terra le cose che non servono più”.

Succede così che in un bosco si possano ritrovare un casco, una maschera di carnevale, palline di Natale e perfino un materassino da mare sgonfio. Insomma, ci sono proprio tutti gli elementi delle quattro stagioni sepolti dalle sterpaglie. Abbandonati, probabilmente, da anni.

“Ma se quegli elementi provassimo a riciclarli?” Del resto un casco potrebbe essere ripulito e prendere la forma di un inedito vaso da fiori. La seconda idea, più bizzarra per l’occasione ma che non esclude la prima, è quella di mettersi in testa il casco appena recuperato e ritrovarsi con la fantasia catapultati in un film. Parte così la narrazione dell’attrice Donatella Boglione, che con la complicità della figlia mette in scena uno spettacolo teatrale sulla sostenibilità. Già, perché le tavole che accompagnano il racconto sono per la maggior parte fatte in casa da Irene Vottero, con colori pastello e sguardo al Pianeta che ci ospita, in piena sintonia con i principi della sostenibilità ambientale. L’immaginazione della Boglione, che ha scritto e interpretato il monologo, suggerisce il resto. E così un casco abbandonato diventa il pretesto narrativo per raccontare una storia fantastica.

Una delle opere di Irene Vottero

Torniamo all’anno 2000. È Natale, il piccolo Arturo dopo una battaglia a palle di neve in giardino rientra in casa e posa il suo casco a stelle e strisce. All’improvviso dalla finestra vede quel casco volare a mezzo metro dalla neve e decide di uscire di casa per afferrarlo. Arturo vuol capire chi abbia preso il suo casco e perché. Quel che si trova davanti ha dell’incredibile.

È questo il leitmotiv di un racconto per immagini che parla al cuore e alla mente di ogni singolo abitante del pianeta Terra. Perché vuole essere una dedica – come sottolinea Donatella Boglione – alle cose che le mani lasciano scappare, alle cose perdute, dimenticate e a terra cascate, con la speranza che ci siano altre mani che le sappiano acchiappare, riusare e trasformare per rendere più pulito il mondo.

Dinanzi a noi una favola sempreverde che acquista ancora più valore nel giorno in cui si celebra la Terra. Nata nel ‘69 ad opera dell’attivista per la pace ed ecologista McConnell, la Giornata della Terra viene istituita il 22 aprile 1970. Oggi è la più grande manifestazione del mondo che unisce tutte le nazioni in nome della salvaguardia ambientale.

Potete assistere al monologo di Donatella Boglione sulla pagina Facebook del Cinema Teatro Magda Olivero oppure a questo link: https://fb.watch/4-DE31Boqo/