Come saranno il clima e il meteo del futuro? A Bologna, la Prima Conferenza Nazionale sulle Previsioni Metereologiche e Climatiche

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Le informazioni sul meteo e sul clima del futuro costituiscono un aspetto sempre più rilevante del dibattito pubblico che coinvolge le conoscenze scientifiche, i processi decisionali, settori socio-economici e l’opinione pubblica. Intorno a questi temi cresce un’attenzione che parte dalla comunità internazionale e, nel nostro paese, vede un polo di attrazione nella città di Bologna, protagonista di una serie di iniziative di primissimo livello nell’ambito della ricerca scientifica e di come questa fornisca conoscenza a supporto di processi decisionali, settori economici, società.

Su queste premesse nasce la Prima Conferenza Nazionale sulle Previsioni Meteorologiche e Climatiche (Bologna, 17-18 giugno 2019) organizzata in maniera congiunta dalla Società Italiana per le Scienze del Clima (SISC) e dall’Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia (AISAM) con la compartecipazione della Regione Emilia Romagna ed il supporto di Condifesa Bologna e Ferrara.

La comunità scientifica italiana si è incontrata nel capoluogo emiliano aggiungendo così un tassello prestigioso e innovativo a progetti estremamente rilevanti che proprio qui si stanno realizzando. Bologna è infatti sede centrale della neonata Agenzia nazionale per la meteorologia e climatologia (Agenzia Italia Meteo), la prima struttura nazionale che sarà in grado di integrare le informazioni provenienti dai diversi centri regionali e dai principali centri di ricerca italiani. Sarà operativo a breve il Data Center del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF) i cui vertici hanno scelto Bologna, tra diverse proposte europee, come sede dell’infrastruttura informatica che rappresenta il cuore delle previsioni meteo-climatiche in Europa. Infine, proprio pochi giorni fa la città felsinea è stata selezionata dall’Unione Europea per ospitare il nuovo supercomputer dell’EuroHPC Joint Undertaking, l’impresa comune europea a supporto di progetti e infrastrutture per il calcolo ad alte prestazioni.

La Prima Conferenza Nazionale sulle Previsioni Meteorologiche e Climatiche, unico evento di questo genere, aggiunge a questo quadro innovazione e approfondimento scientifico. Due giorni di incontri in cui scienziati ed esperti hanno fatto il punto sullo stato delle conoscenze attuali, e sulle prospettive future della ricerca sulla meteorologia e sulla climatologia. Dalle previsioni atmosferiche e meteo-marine su tempi brevissimi, alle previsioni annuali fino alle scale temporali decennali e oltre, sono questi i temi su cui si è confrontata la comunità italiana con più di 200 partecipanti, oltre cento ricerche presentate, divise in quattro sessioni con due keynote speakers di rilievo quali Carlo Cacciamani (Dipartimento Protezione Civile) che ha parlato di “Agenzia Italia Meteo, nuove prospettive per la meteorologia operativa in Italia” e Morena Diazzi (Direttore generale Economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa, Regione Emilia‐Romagna) con un intervento dal titolo “L’impegno della Regione Emilia‐Romagna a favore della climatologia”.

“Questo evento, nato dalla volontà di fare il punto sullo stato delle attività di previsioni meteorologiche, oceaniche e climatiche in Italia, è stato accolto con uno straordinario interesse da parte di tutte le comunità coinvolte, tanto che il numero dei partecipanti è di gran lunga superiore alle nostre aspettative”, ha sottolineato Silvio Gualdi, Presidente della Società Italiana per le Scienze del Clima. “Siamo di fronte ad una richiesta di partecipazione che dimostra quanto interesse ci sia intorno a questi temi, e che ci convince ulteriormente della necessità che la Prima Conferenza sulle previsioni meteorologiche e climatiche sia l’inizio di una serie di appuntamenti regolari, nei quali le competenze attive nel settore delle previsioni espresse dall’ambito accademico, dai centri di ricerca, dalle agenzie e dai servizi operativi si incontrino per confrontare le proprie esperienze, condividere strumenti e conoscenze, discutere delle prospettive future a beneficio della comunità scientifica, degli operatori del settore e, soprattutto, della società tutta, perché previsioni affidabili e rigorose sono strumenti utili a garantire sicurezza e benessere all’intero sistema socio economico”.

“AISAM ha accolto con entusiasmo questa opportunità che offre alla collettività una nuova possibilità di conoscere che cosa si sta facendo per migliorare la nostra capacità di prevedere il tempo e il clima”, ha spiegato Dino Zardi, Presidente dell’Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e della Meteorologia, “non solo grazie al progresso tecnologico, ma anche migliorando il coordinamento e la sinergia fra le diverse componenti della meteorologia – servizi, ricerca, università, imprese, associazioni – ossia facendo sistema”.

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