La “commedia della scienza”

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di Alessandro Ferrua

Dal 2 al 7 luglio la scienza e la tecnologia saranno al centro dell’attenzione a Torino, in occasione dell’EuroScience Open Forum (ESOF 2010). Si tratta di un meeting europeo biennale interamente dedicato alla ricerca e all’innovazione scientifica ideato da Euroscience, organizzazione formata dai membri della comunità scientifica europea. L’incontro, alla sua quarta edizione, favorisce la discussione sull’evoluzione della scienza e della tecnologia nelle società attuali e sulle politiche a sostegno della ricerca. Presso il Centro Congressi del Lingotto ci saranno conferenze e dibattiti con i nomi più illustri della comunità scientifica internazionale. Nelle strade e nelle piazze del centro saranno organizzate attività per coinvolgere i cittadini. Sul sito ufficiale di ESOF 2010 è possibile iscriversi direttamente al forum.

La candidatura di Torino è stata promossa da Agorà Scienza (Centro Interuniversitario dell’Università di Torino, Politecnico di Torino, Università del Piemonte Orientale, Università di Scienze Gastronomiche), dalla Compagnia di San Paolo e dal Centro Scienza Onlus. Quella di Torino è la quarta edizione, dopo quelle del 2004 a Stoccolma, 2006 a Monaco di Baviera e 2008 a Barcellona.

Nell’ambito di questa iniziativa, trova spazio una rappresentazione teatrale molto originale: “Arlecchino e il colore del quark”, con Valentina Aicardi, Roberta Maraini e Matteo Volpengo. Scritta da Marco Monteno, ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, «inizialmente era stata presentata al CERN in forma di lettura, mentre ora è stata resa poetica» afferma Marco Alotto, regista dell’opera. In questo spettacolo gli attori ci svelano i misteri della scienza attraverso un linguaggio semplice e divertente: la simpatica storia della capricciosa Regina che su internet scopre l’esistenza dei quark, particelle elementari della materia che possono essere di diversi colori, perciò chiede ad Arlecchino di procurargliene alcuni da applicare al suo vestito. Questi si reca al mercato alla ricerca delle particelle colorate e incontra la fruttivendola Ginevra, studentessa di fisica, la quale gli rivela la vera natura di queste particelle e così scopriamo che queste possiedono una proprietà detta “carica di colore”, ma sono di colore neutro. Di conseguenza, ciò che Arlecchino porterà alla Regina, grazie all’indispensabile aiuto degli scienziati del CERN, non sarà proprio qualcosa da attaccare come orpello per il suo vestito da festa. Lo stesso regista aggiunge che «i tre personaggi di questa moderna commedia dell’arte sono legati come i tre quark contenuti in un protone»: due quark up e un quark down, Arlecchino infatti si invaghisce dapprima della Regina e poi della fruttivendola. Un accostamento delle dinamiche umane ai processi naturali più elementari e invisibili che fa riflettere e diverte lo spettatore.

L’Associazione Teatrale Itaca andrà in scena con la commedia al Teatro Cavallerizza Reale di Via Verdi 9, a Torino, sabato 3 luglio con due spettacoli: ore 21,30 e ore 1. Replicherà domenica 4 luglio alle ore 21,30 e lunedì 5 luglio alle ore 10.

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