“RifiutArte”

| scritto da |


di Anna de Polo

Immaginate di entrare in uno spazio dove nulla è ciò che sembra e la fantasia regna sovrana; immaginate di essere trasportati in una dimensione dove gli oggetti vivono una seconda vita e si nobilitano grazie al gesto magico di un’artista. Se siete curiosi di scoprire di cosa si tratta visitate la mostra “Dumping Art 2010, dalla discarica al riciclo: arte a tutela dell’ambiente”, in corso a Genova fino al 30 giugno presso lo spazio espositivo Artelier, situato nel Cortile Maggiore di Palazzo Ducale.

In Artelier, in un percorso espositivo piuttosto breve ma in un ambiente piacevole, sono esposti gli abiti creati con materiali di scarto da Caterina Crepax e le opere di Maria Teresa Illuminato, fondatrice di Saveart, un movimento artistico nato a Milano nel 2004 per dare un corpo nuovo alla creatività artistica sensibile alla tutela ambientale. Osservando gli abiti della Crepax, dal gusto sognante e raffinato, si è tentati di toccarli per capire di che materiale sono fatti, ma anche così è difficile indovinare senza l’aiuto delle targhe illustrative. Francobolli, reti di plastica delle arance, tappi di bottiglie e nastri di videocassette abbandonano le proprie identità e funzionalità originarie per rinascere come tessuti inediti grazie alla genialità dell’artista. Colpiscono l’eleganza delle istallazioni e la povertà dei materiali, contrasto che evidenzia la forza della fantasia e dell’arte, anche in un’epoca consumistica come questa, dove nulla è mai abbastanza e dove gli oggetti, la “roba”, non sono mai abbastanza belli, abbastanza resistenti, abbastanza tecnologici da rispondere ai nostri bisogni indotti.

«L’evento artistico diventa così occasione di riflessione e metodo per educare al rispetto dell’ambiente -ci spiega Elisabetta Lodoli, curatrice della mostra con Elena BoschieriQuesto lo abbiamo testato soprattutto nell’edizione dell’anno scorso, frequentata da scuole provenienti da tutta la Liguria, che hanno utilizzato la visita alla mostra come momento per approfondire e discutere i temi ambientali». All’interno della manifestazione, infatti, sono anche previsti laboratori didattici per bambini sul tema del riciclo, dello spreco e in generale dell’ambiente, a cura dell’associazione RICREA.

Un ulteriore merito della mostra è quello di stimolare la fantasia e aiutare a scoprire che gli oggetti che ci circondano quotidianamente possono suggerirci nuove idee, se solo li osserviamo con un occhio un po’ più “creativo”. Ecco allora che, con un po’ di manualità e molta fantasia, anche noi possiamo diventare artisti del riciclo e riuso creativo. In molti ci hanno già pensato, sia in Italia sia all’estero, dove sono in aumento i blog che pubblicano post per suggerire ai lettori idee concrete di riuso e di riciclo (vedi per esempio Recyclart e IoRicreo). Questi siti si collocano nell’ambito dell’upcycle, nato nei paesi anglosassoni, che consiste nel creare prodotti nuovi utilizzando oggetti e materiali destinati al bidone della spazzatura. L’intento sostanziale è quello di promuovere uno stile di vita alternativo e sostenibile che si opponga al consumismo della nostra società. In Italia gli utilizzatori di questi prodotti sono ancora una nicchia, anche se in costante crescita, come dimostrano i numerosi eventi e fiere che si svolgono sul tema del riciclo e della sostenibilità ambientale, come per esempio “EcoFatto”, “ReMade in Italy”, “Fa la cosa giusta” e l’iniziativa “M’illumino di meno”.

Che si tratti di opere d’arte o di prodotti artigianali un po’ bizzarri, l’idea in fondo è la stessa: scoprire che il rifiuto è una risorsa, se interpretato con fantasia e ingegno. Se si riesce a vedere oltre l’oggetto, a immaginare per lui una seconda vita, utile perché funzionale o semplicemente perché bella, allora quello spazio magico dove nulla è ciò che sembra può diventare realtà. E la Natura ringrazierebbe.

Lascia un commento