A Merano gli alberi incontrano la cittadinanza

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Dal 16 al 18 giugno 2025, si svolgerà a Merano la terza edizione del congresso internazionale Giornate Meranesi dell’Albero – Alberi & Ambiente, per aprire un dialogo tra tecnici, scienziati, medici e cittadinanza, attorno al valore degli alberi.

Le precedenti edizioni del convegno risalgono al 1995 e al 1997 e già allora hanno rappresentato pietre miliari per la conoscenza e lo studio degli alberi. Ne parliamo con Daniele Zanzi, agronomo di fama internazionale che si occupa del coordinamento scientifico del congresso, quest’anno con 19 relatori provenienti da otto Paesi del mondo.

Perché proprio a Merano e perché dopo tanto tempo riproponete questo convegno? 

Questo appuntamento tecnico divulgativo biennale vide la luce negli anni 90 e rappresentava già allora una tappa fondamentale per lo studio e la conoscenza degli alberi.

Dopo trent’anni sentiamo più che mai il bisogno, davanti alla strage di alberi che avviene da nord a sud Italia, di fermarci a riflettere, e sviluppare un momento di incontro.

La città altoatesina è nota per la cura e la qualità del patrimonio arboreo dei suoi parchi e dei viali: oltre 6000 alberi classificati nel catasto degli alberi del Comune, non a caso il motto della città è “Merano: dove uomini e alberi crescono insieme”. 

Come sarà organizzato il terzo congresso Giornate Meranesi dell’Albero e quale è il messaggio che vuole comunicare? 

Questa edizione sarà divisa in sezioni di lavoro:

  • alberi e ambiente
  • alberi e città
  • alberi e salute
  • alberi e tecnica

Oltre a ricercatori d’eccellenza, di cui cito il premio Nobel 2007 prof. William Moomaw dagli Stati Uniti, saliranno sul palco persone dedite all’attivismo come Bertini Simona dell’Organismo Nazionale Difesa Alberi (ONDA). Parleremo poi di alberi e salute, con il dottor Ugo Corrieri di Medici per l’Ambiente e altri. Tra i relatori ci sarà anche il responsabile ecologia urbana della LIPU.

Il messaggio che si vuole dare, oltre alle più recenti cognizioni scientifiche, è proprio lo stretto legame che unisce umani e alberi e promuovere punti di incontro tra scienza e cittadini.

Il terzo giorno è dedicato al workshop e laboratori pratici. Lothar Wessolly, pioniere del pulling test, ci farà una dimostrazione pratica della corretta metodica e interpretazione dei test dinamici. Sarà un’occasione per imparare dal vivo le potenzialità e le lacune di una metodica diagnostica oggi di estrema attualità. Un altro laboratorio sarà sui valori ecosistemici degli alberi spiegati e applicati con il software I-Tree

A quale pubblico vi indirizzate? 

Per la prima volta con queste giornate si vuole stendere un ponte tra tecnici, ricercatori e comuni cittadini. Tutti accomunati da un unico fine: l’amore e la tutela degli alberi. Per facilitare la comprensione a tutti i partecipanti, ci saranno inoltre traduzioni simultanee in inglese e tedesco.

Ci sono buone pratiche nella gestione degli alberi, in Europa, meritorie di attenzione?

Certo, le buone tecniche non devono però rimanere isolate, l’ambiente può e deve diventare criterio urbanistico. A tal proposito sarà presentata l’esperienza e le buone pratiche di Brno, Essex e Vancouver.