L’educazione ambientale arriva nelle scuole di Novara con Cumuli che Crescono

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Cumuli che Crescono, un nome che vuole essere una metafora, ispirandosi alle nubi cumuliformi che si generano in estate preannunciando un temporale.

Si tratta di un progetto di educazione ambientale che si sviluppa grazie al bando My Future 2023, per avvicinare le nuove generazioni al mondo della sostenibilità. Ideato da Fondazione UniversiCa’, nata nel 2010 per dare nuova vita a luoghi di carattere storico del Piemonte rendendoli interessanti soprattutto per i giovani attraverso la multimedialità, con il sostegno di Fondazione Cariplo, vede coinvolti bambini di età tra i 9 e i 12 anni di quattro istituti scolastici comprensivi della provincia di Novara.

Il progetto si basa su laboratori e attività che hanno l’obiettivo di rendere tematiche complesse, quali la meteorologia, i cambiamenti climatici, la crisi ambientale, l’uso delle risorse idriche, l’ecologia, la sostenibilità economica, facilmente assimilabili dai bambini. Gli incontri interattivi, sotto la guida di esperti dei temi trattati, si focalizzano su eventi concreti che fanno parte della vita quotidiana dei bambini per coinvolgerli maggiormente e far comprendere loro quanto il cambiamento climatico sia presente e vicino ad ognuno di noi.

L’intero progetto si sviluppa attraverso momenti formativi e di dialogo, ma anche attraverso giochi, contest, laboratori artistici, formazione all’aperto e un kit informativo conclusivo da lasciare ai docenti per proseguire la formazione negli anni successivi.

È così che 700 studenti hanno potuto interfacciarsi e conoscere meglio alcuni fenomeni meteorologici dell’alto Piemonte, partecipando attivamente attraverso il racconto di loro esperienze personali per comprendere che eventi come pioggia, grandine, neve, siccità, se avvengono fuori dalle loro stagioni abituali e prolungati nel tempo, tanto da causare danni all’ambiente, non sono altro che i sintomi del cambiamento climatico, per cui è necessario attuare soluzioni per prevenirli e ridurli.

Segue in un secondo tempo un laboratorio di arte collaborativa, utilizzando materiali riciclati per la realizzazione di un albero composto da molti tasselli, ognuno decorato da un bambino, secondo la propria ispirazione. L’opera finale pone l’attenzione sulla tematica del riciclo e sul concetto di ecosistema, il cui corretto funzionamento è possibile grazie alla cooperazione tra le singole parti. Allo stesso tempo conferma l’efficacia della peer education, utile per imparare divertendosi e collaborando tra pari.

Attraverso l’attività “Detective dell’ambiente”, i bambini poi possono indagare sugli sprechi di energia nei luoghi che abitualmente frequentano per poi raccogliere le idee ed elaborarle in classe per capire come questi sprechi possano essere dannosi per l’ambiente e quali comportamenti attuare per evitarli in futuro. Non mancano inoltre momenti di educazione all’aperto per riconoscere i principali indicatori ambientali e un laboratorio per “costruire” una casa eco-friendly.

Tutti i lavori realizzati dalle classi vengono raccolti in una pubblicazione eco-sostenibile, che può essere un manuale di buone pratiche da consultare nel tempo, distribuita in tutte le scuole che hanno partecipando al progetto.

Il progetto ci comunica dunque che trattare le tematiche legate alla crisi ambientale durante l’infanzia è il modo più efficace per dare alla società di domani gli strumenti adatti a combattere il cambiamento climatico, mettendo in atto fin da subito comportamenti corretti che possano evitare sprechi di risorse e permettere un rispetto maggiore per il pianeta.