“One Planet One Future”: la mostra fotografica di Anne de Carbuccia

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10 istantanee per raccontare la fuggevolezza dell’Antropocene. È il viaggio fotografico proposto da Anne de Carbuccia all’interno della mostra “One Planet One Future, rassegna prodotta da UniVerso e allestita nel Cortile del Rettorato di Torino in occasione del ventiseiesimo Festival CinemAmbiente, la manifestazione cinematografica internazionale dedicata alle tematiche ambientali.

La rassegna, inaugurata lo scorso 5 giugno e che si conclude oggi, 31 agosto, è una testimonianza per valorizzare luoghi più remoti del Pianeta, dove l’agire dell’essere umano assume forti impatti su specie, habitat e culture in via d’estinzione.

La velocità dei cambiamenti si scontra con la staticità delle foto. Gli iceberg, la biodiversità, le api, le spontanee migrazioni degli animali, la bellezza incontaminata, l’acqua, le stelle marine: questi sono alcuni degli elementi fotografati, tutti soggetti a rischio estinzione, all’interno del progetto dell’artista durato 10 anni. Accanto ad ogni installazione sono presenti informazioni sull’urgenza di azioni, presentando dati scientifici volti a sensibilizzare rispetto al tema, per una soluzione nell’interesse di tutti. Proprio per questo, ogni opera, definita come “TimeShrine” (sacrari del tempo), mostra al proprio interno due simboli: una clessidra e un teschio. Citando Anne de Carbuccia, il suo appello profondo si basa su

quanto ancora abbiamo, quanto abbiamo da perdere e quanto abbiamo già perso”.

Non solo il tempo ma soprattutto l’essenza dei soggetti. La natura è la vera protagonista della mostra: questo è il messaggio intrinseco che intendono trasmettere le opere, dove, per quanto sia nitida l’influenza del cambiamento antropico, appare valorizzata e iconizzata l’immagine di questi elementi. Sebbene tutta l’esperienza si basi per comunicare la crisi ambientale, al contempo, appare chiaro il manifesto alla bellezza del mondo che ci circonda, in tutte le sue sfaccettature e nei luoghi più romìti. Non a caso, in nessuna foto vi è la presenza fisica umana.

Anne de Carbuccia, artista franco-americana di origini corse, all’interno dei suoi viaggi ha cercato di comunicare, anche con forme innovative, le sue molteplici esperienze. La fotografa in passato era stata considerata “folle”[1]; oggi, invece, è conosciuta in tutto il mondo e, al contrario, è considerata una visionaria: ambasciatrice del pianeta e della crisi che sta vivendo. L’autrice, attraverso i progetti della sua Fondazione (il cui nome è “One Planet One World”), diventa esempio e modello per tutta la popolazione. 

Foto galleria: Massimiliano Taglianetti.


[1] Anne de Carbuccia, l’artista ambientale che dà voce al pianeta (thegoodintown.it)