La campagna #generAzioneMare del Wwf Italia

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Continua l’azione di educazione e sensibilizzazione ambientale del Wwf Italia con la campagna #GenerAzioneMare lanciata per tutelare il Capitale Blu del Mediterraneo e le specie che lo abitano. Pur ricoprendo meno dell’1 % della superficie globale dell’oceano, il Mediterraneo ospita oltre 17000 specie, circa il 10% delle specie conosciute. La ricchezza di biodiversità marina per area è circa 10 volte superiore alla media mondiale. La nutrita biodiversità presente nel bacino del Mediterraneo è il risultato dell’intrecciarsi di millenni di vicende umane e naturali. Con tale campagna, il Wwf Italia mette in campo diverse azioni, unendo volontari, ricercatori, pescatori, imprese e start-up innovative per difendere il Capitale Blu del Mar Mediterraneo, con l’identificazione condivisa di misure per una pesca più sostenibile, insieme alle comunità costiere e incentivando un consumo sostenibile dei prodotti ittici.

Inoltre, la campagna intende sviluppare una serie di azioni per migliorare la governance delle Aree Marine Protette e proteggere in modo efficace il 30% del Mediterraneo entro il 2030. In termini di comunicazione ambientale e conoscenze delle opportunità di gestione innovativa del mare, l’approccio alla governance delle aree marine deve divenire inclusiva, con la capacità di promuovere il coinvolgimento delle comunità locali, con particolare attenzione ai benefici sociali, economici e ambientali. È importante che vi sia una chiara comprensione degli obiettivi di un’area marina protetta, delle azioni da compiere per salvaguardare la biodiversità e delle forze trainanti che possono determinare una situazione di pericolo. Non esiste un modo univoco che possa adattarsi a tutte le situazioni. È necessario un approccio integrato che combini i ruoli dello Stato con le esigenze del mercato e delle persone. Coinvolgere e far comprendere l’importanza delle aree marine protette consente anche di poter contrastare i danni alla flora e alla fauna marina.

Tartaruga marina (Caretta caretta) intrappolata in una rete da pesca, Mare Mediterraneo.

Balene colpite dalle navi, tartarughe che ingeriscono plastica e hanno difficoltà a nidificare in spiagge sempre più disturbate dai turisti, squali minacciati dalla pesca eccessiva: sono alcune delle minacce che la fauna selvatica deve affrontare. Basti pensare che negli ultimi 50 anni le popolazioni di mammiferi sono diminuite del 41% e che più della metà delle specie di squali e razze è a rischio di estinzione. Nel mondo, ogni anno vengono uccisi fino a 100 milioni di squali e razze tanto che alcune popolazioni sono declinate del 95%: oggi il 37,5% delle popolazioni di squali e razze nel mondo è a rischio di estinzione, con gravi conseguenze su tutto l’ecosistema marino.

Ripristinare l’equilibrio del Mediterraneo, in modo che le persone e la natura possano continuare a prosperare diviene una priorità che merita conoscenza e diffusione ulteriore tra la cittadinanza, per consentire alle organizzazioni che si occupano di tutela del mare e alle startup innovative della blue economy di generare ulteriore ricerca e nuove opportunità occupazionali. Il mare è sempre stato al centro delle economie della regione mediterranea, generando più di 400 miliardi di dollari l’anno che sostengono milioni di posti di lavoro in rapida crescita. La corsa all’oro blu comprende il turismo, lo sviluppo costiero, il trasporto marittimo, l’acquacoltura, la produzione di petrolio e gas, l’estrazione mineraria, l’energia eolica offshore, destinati ad aumentare notevolmente nel corso dei prossimi anni. Le risorse marine e lo spazio marittimo sono una delle risorse limitate e se queste attività non vengono adeguatamente regolamentate e gestite in modo responsabile potrebbero arrecare danni irreparabili all’ambiente marino e allo sviluppo economico della nostra Penisola.

PH. WWF