Focus on Future: i fotografi raccontano gli Obiettivi ONU 2030

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Focus on Future è il titolo della mostra fotografica curata da Bruna Biamino e allestita presso Sala Chiablese nei Musei Reali di Torino, un itinerario d’effetto grazie allo sguardo acuto e attento di quattordici fotografi professionisti, i quali documentano attraverso i loro occhi gli obiettivi posti dai Sustainable Development Goals stabiliti dell’Onu, da mettere in moto entro il 2030.

Visiva e documentale, Focus on Future può portare ognuno di noi a comprendere il presente che ci circonda attraverso immagini e descrizioni, insieme a dati statistici fondati.

Attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica sono stati realizzati più di duecento scatti in grado di mostrarci le condizioni più fragili presenti oggi nel mondo: povertà, disuguaglianze sociali, perdita di biodiversità e distruzione di ambienti naturali, inquinamento. Una vera e propria messa a fuoco sui reali problemi che affliggono il nostro pianeta, da cui inizia il cammino prefissato dall’Agenda Onu.

La mostra si apre con le foto di Andrea Bosio della Diga dello Xingu in Brasile, la cui costruzione ha comportato gravi problemi di inondazioni, sconvolgendo la vita delle popolazioni indigene. Si prosegue poi con alcune immagini che ricordano scenografie fantastiche, ma in realtà legate a spazi a noi solo apparentemente lontani. Paolo Verzore ci mostra l’arcipelago delle Isole Svalbard in Norvegia, un luogo surreale dove il permafrost è in continuo movimento. Fabio Bucciarelli ci parla della Foresta Amazzonica, dove diverse aree sono state vittima di deforestazione a causa di incendi e di coltivazioni intensive di soia come pratica molto redditizia, per portarci a comprendere come tutto ciò sia un danno non solo per gli indigeni ma per la popolazione mondiale, essendo causa di emissioni di CO2 in atmosfera.

736 milioni di persone vivono in condizioni di estrema povertà, senza possibilità di accedere a cibo, acqua potabile e servizi igienici: così si apre la più ampia sezione della mostra per narrare la lotta contro le disparità, un grave problema che da tempo affligge la società umana, insieme alla crisi ambientale. Andrea Bosio, Alessandro Albert, Fabio Bucciarelli ci accompagnano attraverso la quotidianità di alcuni luoghi come l’Altopiano di Angonia in Mozambico, un’area del mondo estremamente fertile e ricca di risorse ma abitata da persone non in grado di gestirla al meglio, per mancanza di fondi e di istruzione, e l’Ospedale di Emergency nel Kurdistan iracheno, rifugio nel decennio scorso per molti siriani fuggiti dalla guerra.

Un breve digressione ci riporta in Italia. Bucciarelli ci mostra una realtà molto più vicina noi, non in termini temporali bensì spaziali: l’epicentro europeo del Covid-19 a Bergamo, nel marzo 2020. Una documentazione fotografica d’impatto che viene accompagnata dalle foto di Antonio La Grotta con una sua interpretazione del Re Muto, anagramma di tumore, presso l’ospedale Molinette di Torino, in cui pone importanza alla situazione di attesa che si trascorre dentro i corridoi e le stanze di un ospedale, luogo fatto di silenzio e dolore.

Nicole Depaoli narra invece, attraverso ritratti di frutta e ortaggi, il concetto di alimentazione sostenibile. Da qui si apre la discussione circa l’antitesi tra progresso tecnologico e condizioni di estrema arretratezza. È così che accanto alle foto di Luca Farinet sulla SPEA, azienda leader nei sistemi automatici di collaudo, troviamo la celebrazione dell’identità perduta dei braccianti africani addetti alla raccolta dei pomodori nel Gran Ghetto di Foggia, in Puglia, un luogo surreale fatto di baracche di cartone, attraverso gli scatti di Dario Bosio. Si tratta di uno dei più assurdi paradossi della società attuale, dove l’avanzato progresso tecnologico affianca schiavitù e povertà.

Ultima parte della mostra viene dedicata all’ambiente, agli ecosistemi e all’inquinamento, grazie al lavoro di monitoraggio della fauna selvatica condotto da Dario Bosio e la documentazione di Vittorio Mortarotti a Genk, città mineraria del Belgio.

Un viaggio straordinario, variegato, che si imprime nelle nostre menti, per mostrarci il mondo con gli occhi sul presente proiettato verso un futuro in continuo miglioramento.

È possibile visitare la mostra fino al 19 febbraio 2023.
In copertina: MRT Focus on Future - Arctic Zero di Paolo Verzone