Cinema e ambiente s’incontrano a Venezia in occasione della Mostra internazionale d’arte cinematografica, edizione 76. Succede così che al Lido si moltiplicano gli appuntamenti dedicati al green e spunta la presentazione di un festival nel festival: si tratta dell’AquaFilmFestival, diretto da Eleonora Vallone, in programma a Roma, alla Casa del Cinema, dal 26 al 28 marzo 2020.
“Il corpo umano è composto al 70% da acqua, tutto il resto è cinema”. Con queste parole – diventate il claim dell’evento cinematografico – la direttrice artistica Eleonora Vallone ha aperto – nello spazio Italia Pavilion all’Hotel Excelsior – la conferenza di presentazione della quinta edizione del festival dedicato all’acqua in tutte le sue forme. “È un festival in cui attraverso storie di vita l’acqua diventa poesia, bellezza, ma anche paura e preoccupazione”, sottolinea Eleonora Vallone, ideatrice della manifestazione, attrice, giornalista ed esperta di metodiche in acqua, e figlia di un indimenticabile Raf Vallone.
Così, da cinque anni, l’AquaFilmFestival rappresenta il luogo ideale per discutere di ambiente e di etica mediante le immagini, sottolineando le bellezze e i misfatti del nostro habitat. All’acqua, patrimonio e principio di vita, spetta dunque un ruolo da prima donna in un festival che fin dalla sua prima edizione ha mostrato il suo impegno civile.
L’acqua, del resto, è sempre stata protagonista indiscussa di alcune tra le pellicole più belle. Basti pensare ad alcune scene cult firmate da Sorrentino o da Nanni Moretti per capire che l’acqua è da sempre oggetto del desiderio, bene da salvaguardare e da raccontare. “La compagna della nostra vita racconta storie”, evidenzia la Vallone, ricordando come il festival metta insieme, sullo stesso schermo, ecologia, animazione, avventura, commedia, documentario, fantascienza, thriller, musica e arte; e come richiami personaggi di spicco della cultura scientifica nazionale, come Mario Tozzi e Luca Lucentini, che hanno contribuito al racconto di AquaFilmFestival attraverso una sezione ad hoc, “La parola all’esperto”. Tanti, inoltre, i nomi che si sono alternati in giuria, da Enrico Vanzina a Mimmo Calopresti, passando per Richi Tognazzi, Omar Ruben Sharif, Francesco Bruni, Elena Sofia Ricci ecc. , per premiare con il Premio Sorella Acqua il miglior corto (max 25 minuti) e il miglior cortino (max. 3 minuti).
Quanto ai numeri, sono oltre venti i paesi del mondo che hanno inviato le proprie opere, offrendo spaccati di vita differenti ma accomunati dal racconto d i quel flusso vitale che scorre sullo schermo. Spazio ai giovani con la sezione “Aqua Students”, interamente dedicata agli studenti, mentre i film brevi di denuncia – anche girati con smartphone – trovano posto nella sezione speciale “Fratello mare, amico fiume, caro lago”.
Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per un festival d’autore che unisce mediante il cinema l’informazione e la poesia. In una sorta di campagna di comunicazione permanente – perché il festival è itinerante – dove l’acqua è la vera star.
Info e partecipazione su www.aquafilmfestival.org
Il progetto ha beneficiato del sostegno della Fondazione Prince Albert II de Monaco e dell’Associazione italiana della Fondazione Prince Albert II de Monaco Onlus. Con il Patrocinio di: Unesco- Commissione Nazionale Italiana, WWAP Risorse idriche mondiali, Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, C.O.N.I.- Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Consolato Onorario del Principato di Monaco a Firenze, Unimed – Mediterranean Universities Union, Medicinema, Nuovo Imai.
Di Daniela Riccardi