Humans of Mediterranean, il primo manifesto a difesa dei mari dalla plastica

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L’obiettivo? Un’alleanza tra i pescatori dei 22 Paesi del bacino Mediterraneo per liberare il mare dalle plastiche.

“Humans of Mediterranean, la generazione che ha curato il mare”, questo il nome del manifesto promosso da Seed&Chips e Federpesca presentato lo scorso 6 maggio in occasione della quinta edizione del The Global Food Innovation Summit, il più importante evento internazionale dedicato alla Food Innovation.

“Mari e oceani coprono più del 70% della superficie terrestre e oggi sono minacciati dai troppi rifiuti accumulati negli anni, in particolare la plastica. È nostro dovere invertire la tendenza ed agire per curare e tutelare gli ecosistemi marini e oceanici. Abbiamo quindi la possibilità di essere la generazione che ha curato il mare”. È quanto si legge nel primo articolo del manifesto che è strutturato in 5 articoli. Nell’articolo 2 si legge: “Il Mediterraneo, culla della civiltà moderna, è oggi la ‘casa in comune’ per oltre 500 milioni di esseri umani che vivono nei paesi del bacino. Si tratta di un mare sostanzialmente chiuso, il luogo ideale per implementare un progetto innovativo di salvaguardia, che riguarda tutta l’umanità. I pescatori – prosegue nell’articolo 3 – uomini e donne del Mediterraneo, sono la più grande risorsa per la cura e salvaguardia del mare. È proprio il mare che alimenta sogni e speranze, le loro famiglie e la collettività. I pescatori devono diventare protagonisti attivi e custodi del mare, simbolo di un futuro sostenibile. Si chiede – è scritto nell’articolo 4 – alla politica e ai governi di appoggiare questa sfida, offrendo ai pescatori strumenti legislativi e risorse per curare il mare, liberarlo dai rifiuti e tutelarlo attraverso un modello di sviluppo circolare in grado di creare valore condiviso. Ed infine il manifesto si conclude con l’articolo 5 nel quale si afferma che è compito di tutta la società civile promuovere la sostenibilità nel contesto mediterraneo e che quindi l’appello è rivolto a cittadini, imprenditori, lavoratori, inventori, ricercatori e membri della comunità.

Questa alleanza – ha dichiarato Marco Gualtieri, Presidente e ideatore di Seeds&Chips – coinvolge in primo luogo i pescatori, che sono i protagonisti diretti nella salvaguardia del mare dall’inquinamento, ma vuole raggiungere anche i cittadini dei Paesi, non solo del bacino del Mediterraneo, ma dell’Europa intera e di tutto il mondo. Ad oggi – ha aggiunto il presidente – diversi Paesi hanno già aderito e si impegneranno attivamente nel proteggere quello che per loro e per noi tutti è un bene prezioso, il mare. Ci auguriamo che il nostro Manifesto e la proposta di legge avanzata dal Governo possa entrare presto in vigore e che molti altri comprendano la centralità di questo progetto aderendo all’iniziativa. Un piccolo gesto da parte di ognuno – ha concluso Gualtieri – può trasformarsi in un’azione globale potentissima”.

Lo scopo, quindi, è quello di arrivare ad una legge che possa unificare gli interessi dei 22 paesi che affacciano su questo prezioso mare coinvolgendo pescatori, enti associazioni e Istituzioni per garantire la tutela dell’ecosistema marino e dell’ambiente. Non mancheranno iniziative di sensibilizzazione e mobilitazione generale, anzi, il manifesto è proprio fondato sui principi della comunicazione e dell’educazione ambientale che interesseranno dapprima i pescatori per arrivare poi alle comunità ed ai governi.

“Vogliamo diffondere – ha aggiunto il presidente di Federpesca, Luigi Giannini – la centralità del ruolo del pescatore prevista nel ddl Salvamare contro l’inquinamento da plastica a tutti i Paesi che si affacciano nel Mediterraneo. Sarà, infatti, permesso ai pescatori di portare a terra la plastica accidentalmente finita nelle loro reti, senza doversi sobbarcare costi di smaltimento. Insomma, fare in modo che tutti i pescatori del Mediterraneo diventino ‘spazzini’ del mare. Del resto – ha sottolineato Giannini – la plastica in mare, uno dei più grandi scempi ambientali, ‘naviga’ in superficie e nei fondali e non si ferma certo al confine di un paese. Per questo occorre unirsi per vincere questa battaglia di civiltà”.

Di Simone Valeri

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