“Toxic” diventa la parola dell’anno 2018

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Secondo il New York Times, la parola dell’anno è “Toxic”. Noi per la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR) di quest’anno abbiamo proprio scelto questa parola come Prevention Thematic Days, ovvero come tematica di questa decima edizione. Però è interessante vedere come mai è stata scelta questa parola e come, in realtà, è passata a un ambito semantico differente.

La decisione è stata presa dai dizionari di Oxford, che hanno scelto “tossico” come parola internazionale dell’anno selezionandola da una rosa ristretta che includeva tali contendenti politicamente inflessibili come “gaslighting”, “incel” e “techlash”.

Katherine Connor Martin, direttrice della compagnia dei dizionari degli Stati Uniti, ha affermato che nell’ultimo anno c’è stato un notevole aumento di interesse su questa parola sul web. La parola, ha detto, è stata scelta per l’ampia varietà di contesti in cui è proliferata, dalle conversazioni sui veleni ambientali ai lamenti sul discorso politico odierna del movimento #MeToo, con il suo appello a combattere la “mascolinità tossica”. Il vincitore dello scorso anno, per la costernazione di molti, era “youthquake” (Youthquake: un terremoto di energie e competenze portate da giovani). Nel 2016, era “post-verità”.

In realtà la parola “tossico” è stata scelta per via di contesti metaforici, al di là di quelli tecnici. Intanto c’è da dire che “tossico” deriva dal greco “toxikon pharmakon”, che significa “veleno per frecce” (curioso come la parte della frase che indica le frecce divenne la base della parola). Come nel 1913 in un articolo citato del Saturday Evening Post si parla delle ferite sul luogo di lavoro, riferendosi alla “trascuratezza tossica degli uomini ottenebrati dalle lunghe ore”, così sono cresciuti i suoi usi metaforici. Le cose sono davvero decollate negli anni ’80 e ’90 con il “debito tossico” e gli “scapoli tossici” (grazie a “Sex and the City”), e nel 2003 Britney Spears ha pubblicato la canzone “Toxic”.

Quindi la “mascolinità tossica” vince sulle “sostanze chimiche tossiche” di ambito prettamente scientifico. Diventa interessante però vedere l’evoluzione di una parola e di come questa può cambiare ambito semantico con facilità. In questo caso dall’ambiente al sociale.

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