Il fotoromanzo a servizio delle campagne di comunicazioni ambientale

| scritto da | ,

“A pensarci oggi, sembra una cosa impossibile. Eppure negli anni 50 non era cosi strano vendere le sigarette in ospedale. Per molti oggigiorno è ancora normale fare un uso eccessivo di oggetti di plastica. Che siano piatti e bicchieri, le buste della spesa, le bottiglie o anche gli involucri della frutta e verdura: come ripenseremo fra qualche anno allo spreco attuale?” 

Inizia così la campanga Facebook a opera della pagina “No Plastica” che fa un uso interessante del fumetto stile fotoromanzo, in bianco e nero, evocando comportamenti passati in un periodo storico in cui nasceva la plastica. Anche il colore contribuisce alla dimensione “narrativo-pubblicitaria” usata dalla campagna.

Se ci pensiamo, non c’è stata un’evoluzione dei fotoromanzi, qualcosa che ne ha preso il posto. Fumetti e meme su internet partono volendo dalla stessa base ma il loro uso comunicativo è diverso. Per questo la campagna di #NoPlastica risulta originale. E chissà, magari proprio per questo più efficace…

Lascia un commento