Un vincitore del Premio AICA alla guida dell’ecologia in Francia

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Nicolas Hulot, giornalista e ambientalista francese classe 1955, è stato scelto come Ministro dell’Ambiente del nuovo governo di Emmanuel Macron.
Hulot guiderà infatti il “Ministero della Transizione ecologica e solidale”: questo il nome scelto per rilanciare l’impegno della Repubblica Francese nell’economia verde su molti fronti, in linea con gli accordi salva-clima della Cop21 Parigi 2015: approvvigionamento energetico, sviluppo sostenibile, riduzione delle emissioni inquinanti, mobilità elettrica.
Macron, il giovane presidente francese che ha sconfitto Marine Le Pen al ballottaggio per succedere a François Hollande, ha quindi dato un forte segnale ai concittadini e all’intera Europa, dopo che i temi green erano stati poco presenti in campagna elettorale.
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Dalla comunicazione alla politica

La notizia è stata ovviamente ben accolta anche nella redazione di Envi.Info, specialmente perché Holut vinse il Premio AICA per la Comunicazione Ambientale 2012 nella categoria Premio alla carriera “Beppe Comin“, per la sua attività nel campo dell’istruzione, del giornalismo e della scienza, per il lavoro della Fondazione che porta il suo nome e per il suo impegno politico, finalizzato a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle questioni ambientali.
La sua carriera è iniziata nel giornalismo: grazie alla popolarità riscossa dal programma tv “Ushuaïa Nature”, Hulot ha creato la Fondation Ushuaïa nel 1990, poi diventata Fondation Nicolas Hulot pour la Nature et l’Homme.
Il suo ingresso in politica è una notizia importante, anche perché Hulot aveva in passato rifiutato varie proposte di governo, da Jacques Chirac in avanti. E’ però riuscito a convincere diversi politici a sottoscrivere un “Patto ecologico”, che avrebbe poi ispirato molte azioni francesi a favore di un’economia sostenibile.

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Verde Speranza

Roberto Cavallo, Presidente di AICA (Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale), ci ha raccontato come conobbe Hulot:

“Avevo incontrato Nicolas Hulot a Roma nel 2015 in occasione di un evento organizzato dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile di Edo Ronchi in preparazione alla COP di Parigi, di cui lo stesso Hulot era il principale rapporteur. Ho avuto il piacere di confrontarmi con lui mentre eravamo in attesa di essere ricevuti da Papa Francesco. Hulot mi disse di essere ottimista sull’esito della COP ma preoccupato per la reale presa di coscienza delle classi politiche più attente a cavalcare sentimenti di isolazionismo che nel cercare una reale cooperazione per affrontare problemi globali. Speriamo che la sua nomina sia un’inversione di tendenza.”

Resta adesso da vedere il suo atteggiamento in questioni come il carbone e l’energia nucleare: argomenti sempre spinosi per i francesi. Si ricorda comunque che lo scorso novembre la Francia ha pubblicato il piano pluriennale per la transizione energetica, con obiettivi ambiziosi per sfruttare tecnologie pulite come il solare e l’eolico.
Per la Francia e per l’Europa rimane perciò aperta una speranza. Verde.
 

Fabio Dellavalle

 

 
 

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