di Emanuele Biestro
Quando si pensa alle aziende della cosiddetta “green economy” si considerano subito le energie rinnovabili, i prodotti biologici oppure il ciclo dei rifiuti. Un’azienda tuttavia può operare ottime politiche ambientali pur non appartenendo in senso stretto al settore green. E’ questo il caso della Reale Mutua, la più grande società assicurativa italiana organizzata in forma di mutua, cioè senza azioni e relative quotazioni borsistiche: nel mese di maggio, Reale Mutua ha deciso di diventare la prima compagnia di assicurazioni in Italia ad ottenere la certificazione ambientale “ISO 14001”.
In merito, abbiamo raggiunto Federico Montemezzo, Responsabile Politiche Ambientali Reale Mutua.
Cosa vi ha spinto ad ottenere la certificazione ISO 14001:2004?
La nostra particolare struttura societaria, da sempre, ha implicato un occhio di riguardo per la dimensione sociale, nei confronti dei soci/assicurati, del personale e della società civile. Come mutua e come compagnia di assicurazioni è inevitabile avere un orizzonte temporale di lungo periodo, non focalizzato solo sul conto economico annuale, ma improntato a migliorare nel tempo la solidità patrimoniale che ci permette di garantire con continuità i capitali ed i rischi dei nostri soci/assicurati. E’ quindi una conseguenza logica del nostro modo di essere, l’interesse per un futuro migliore e lo sviluppo sostenibile; per tale motivo da oltre un anno abbiamo deciso di intensificare il nostro impegno per la sostenibilità ambientale, in aggiunta alla sostenibilità sociale ed economica.
Può spiegare le azioni di comunicazione e formazione interna verso i dipendenti?
Per quanto riguarda la formazione dei dipendenti, oltre a quella più specifica attivata per il personale direttamente coinvolto nell’implementazione del sistema di gestione ambientale, con il supporto della Scuola di Gruppo Academy, abbiamo sviluppato un corso dedicato a tutti coloro che lavorano nel Gruppo, con modalità on-line per ridurre gli spostamenti tra sedi e circoscrivere l’impatto ambientale; questo corso fornisce un quadro generale del progetto di certificazione ambientale, approfondisce la Politica Ambientale della Società e fornisce utili spunti di miglioramento degli impatti ambientali nella vita d’ufficio di tutti i giorni. Il corso è obbligatorio e prevede un test finale.
Sul fronte della comunicazione interna ed esterna, riteniamo innanzi tutto preferibile orientarci verso messaggi concreti e non fare proclami; comunichiamo semplicemente i traguardi raggiunti, come abbiamo fatto nei giorni scorsi, una volta ottenuta la certificazione ISO 14001 e come probabilmente faremo man mano che gli obiettivi del nostro Programma Ambientale saranno portati a termine o raggiungeranno traguardi tangibili.
Se infine per comunicazione intendiamo anche quanto facciamo per sollecitare riflessioni nei nostri interlocutori verso il tema della sostenibilità ambientale, possiamo considerare come esempio l’opera divulgativa che indirettamente facciamo, in qualità di soci sostenitori, tramite il Museo A come Ambiente di Torino, la struttura didattica, unica in Italia e, penso in Europa, che aiuta i giovani di tutte le età a riflettere sui vari temi dell’ambiente e che è stata riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, come presidio formativo permanente.
Quali indicatori tenete sotto controllo per il miglioramento degli aspetti che hanno un impatto sull’ambiente?
Abbiamo attivato un percorso che ci porterà a valutare le emissioni di CO2 della nostra attività, che dopo l’anidride carbonica legata all’uso dell’energia elettrica e per riscaldamento, ci consentirà di stimare anche quella delle trasferte del personale e degli spostamenti casa-lavoro. L’obiettivo non è solo ovviamente di misurare, ma anche di ridurre la CO2, quindi determinare le dimensioni anche della quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili che, in misura crescente intendiamo utilizzare. In quest’ottica, misuriamo anche il numero di dipendenti che utilizza mezzi di trasporto pubblico o la bicicletta per recarsi al lavoro e li incentiviamo, contribuendo per il 40% al costo dell’abbonamento annuale ai mezzi pubblici e al costo della tessera [TO]BIKE, l’iniziativa di bike sharing operativa nella città di Torino. Ovviamente teniamo sotto controllo i consumi energetici e quelli idrici, la produzione di rifiuti, l’incidenza della carta prodotta da foreste gestite in modo sostenibile (FSC) sul totale della carta impiegata nei nostri processi produttivi e gli indicatori della corretta gestione degli immobili in cui sono ubicati i nostri uffici, quali ad esempio il controllo degli impianti termici e di condizionamento; inoltre tutte le azioni del nostro Programma Ambientale prevedono degli indicatori, alcuni numerici ed altri qualitativi, che misuriamo per valutarne lo stato avanzamento.
Tutti noi dovremmo essere soddisfatti che la cultura ambientale e di utilizzo consapevole delle risorse stia finalmente prendendo piede in tutti i settori della società: speriamo che Reale Mutua sia presto raggiunta in questo campo anche dalle altre compagnie!