Mettiamo a dieta i nostri bidoni

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di Marzia Fialdini

I cittadini dell’Unione Europea ogni anno producono il 2% in più di rifiuti, in Italia ogni cittadino genera in media 10,5 kg di spazzatura in una settimana: sono quantitativi che devono essere drasticamente ridotti. Per sensibilizzare le Istituzioni, gli stakeholder e tutti i consumatori circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti messe in atto dall’Unione Europea nasce la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti giunta quest’anno alla sua terza edizione. Dal 19 al 27 novembre su tutto il territorio nazionale saranno promosse iniziative volte a informare il maggior numero di cittadini su semplici azioni che nella vita quotidiana possono fare la differenza.

A Torino domenica 27 novembre in piazza Madama Cristina, dalle 10 alle 18 al grido di: Mi rifiuto! – L’impegno di tutti per la riduzione dei rifiuti, Amiat e Città di Torino organizzeranno una grande festa di piazza per promuovere le piccole buone abitudini quotidiane che permettono di ridurre i rifiuti alla fonte e gravare meno sull’ambiente. Attraverso giochi, laboratori, animazione e mercatini si potrà capire l’importanza di utilizzare gli oggetti il più a lungo possibile, o valorizzare i materiali di scarto attraverso la raccolta differenziata per modificare comportamenti sbagliati, e diminuire così la produzione rifiuti.

Parteciperanno all’evento anche la Provincia di Torino, che sosterrà la campagna sui pannolini riutilizzabili insieme ad alcune aziende produttrici, la SMAT con il Bar dell’acqua, che incoraggerà l’utilizzo dell’acqua del rubinetto in alternativa a quella minerale nelle bottiglie di plastica, la Coldiretti di Torino che insegnerà ai bambini a trapiantare e invasare piantine di fiori con il compost, il Museo A come Ambiente con il laboratorio L’impronta Ecologica, l’Istituto di ricerca Ecologos, che ha realizzato campagne di comunicazione sulla riduzione degli imballaggi dei prodotti e avviato una catena di Negozi leggeri, solo per citare alcune delle numerose iniziative presenti.

Grazie alla collaborazione del CSI-Piemonte – Consorzio per il Sistema Informativo è’ stato creato un gioco on-line fruibile anche da cellulare affinché tutti si possano confrontare con la nuova sfida: l’effettiva capacità di ognuno di noi di mettere a dieta i nostri bidoni.

6 commenti su “Mettiamo a dieta i nostri bidoni”

  1. Può trovare le tabelle sull'incrmento della produzione dei rifiuti urbani e degli imballaggi sul libro “Meno 1oo chili” di Roberto Cavallo, Edizioni ambienti a partire da pag. 34. I dati citati sono di fonte Eurostat o ISPRA.

  2. Però facendo riferimento al rapporto rifiuti urbani ISPRA 2011, con dati aggiornati al 2009, si registra una riduzione pari all' 1,2% (circa 3,1 milioni di tonnellate)tra il 2008-2009, almeno per quanto riguarda i rifiuti urbani. Elaborazione ISPRA su dati Eurostat. Anche a livello nazionale l'ISPRA parla di un calo percentuale pari all'1,2% tra il 2008-2009 e dello 0,2 % tra il 2007-2008.

  3. Per fortuna negli ultimi anni che lei cita c'è stata una leggera controtendenza, ma la media degli ultimi dieci anni vede il passaggio da 454 kg procapite del 1995 a 550 kg per ogni Italiano/anno e sono questi i 100 kg che si possono eliminare facilmente!

  4. scusate se mi intrometto.
    Purtroppo non ci sono dati ufficialmente approvati e verificati del 2011, nè stime attendibili se non una proiezione dell'ISTAT sui comuni capoluogo italiani che evidenzia un incremento dei rifiuti nonostante la crisi.
    Ora il ragionamento è copmlesso come tutte le statistiche e le analisi dei dati. Ciò che è incontrovertibile è che le regioni europee (e tra queste ce ne sono anche di italiane come la Lombardia, il Trentino, il Veneto e il Piemonte) che investono virtuosamente in un ciclo integrato dei rifiuti fanno registrare una contrazione delle produzioni dissociando, come chiede l'Europa, la crescita economica dalla produzione dei rifiuti, purtroppo ancora troppe aree del nostro Paese e dell'Europa sono in forte ritardo e fanno registrare incrementi di produzione o stabilizzazione anche quando il potere d'acquisto dominuisce: è quanto cerco appunto di spiegare nella prima parte del mio libro.
    Buon tutto.
    Roberto Cavallo

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