Vado in vacanza a lavorare

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di Anna de Polo

Per chi è in cerca di un’esperienza fuori dagli schemi anche per questa estate l’organizzazione francese APARE (“Association pour la Participation et l’Action Régionale”) propone una vacanza alternativa e “utile”. L’associazione, riconosciuta dall’Unione Europea, organizza infatti ogni estate campi di lavoro e di studio nel sud delle Alpi e in Costa Azzurra, ma anche nei paesi del bacino del Mediterraneo come Algeria, Grecia, Libano, Marocco e Tunisia. Nei cantieri volontari di varie età e nazionalità sono coinvolti attivamente nella protezione e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale delle aree rurali mediterranee.

Durante un periodo di 2-3 settimane i volontari sono introdotti all’arte del restauro e della lavorazione della pietra da esperti professionisti. È così possibile beneficiare di un’esperienza formativa sul piano professionale, ma anche su quello umano, grazie all’opportunità di conoscere e collaborare con persone diverse per cultura e origini. Non mancano i momenti di svago, in cui i partecipanti possono rilassarsi con attività sportive, culturali e artistiche: si tratta pur sempre di una vacanza, anche se diversa perché utile e avventurosa. La peculiarità di un’esperienza di questo tipo sta proprio nell’offrire un’opportunità diametralmente opposta al divertissement un po’ pop cui siamo abituati a ricorrere per distoglierci dalle preoccupazioni della vita quotidiana, ma anche, a volte, da noi stessi. La vacanza spesso infatti rappresenta una fuga dalla solita vita e dagli schemi in cui viviamo la maggior parte dell’anno, ma questo non deve tradursi per forza nell’annullarsi in un divertimento che alla fine ci lascia più vuoti e stanchi di quando siamo partiti.

Può essere invece sorprendente scoprire che il lavoro pratico e manuale, svolto a contatto con persone diverse da noi, e l’impegno fisico e mentale in qualcosa che ha un’utilità pratica e un fine nobile, possono essere molto più appaganti e rigeneranti di qualsiasi vacanza all’insegna del “divertimento puro”.

L’offerta di APARE è solo una delle numerose proposte di campi di lavoro ambientale e archeologico per giovani studenti o semplici appassionati che vogliono condividere un’esperienza di solidarietà, partecipazione civica e formazione (per saperne di più).

Anche Legambiente propone ogni anno campi di volontariato incentrati su diversi temi, dalla tutela della biodiversità alla valorizzazione del patrimonio culturale locale. Uno dei campi proposti per l’estate 2011 riguarda il recupero ambientale dei territori colpiti dalla criminalità. «Legambiente, da sempre schierata contro le ecomafie, fin dal 2000 collabora insieme a Libera per realizzare campi di lavoro dove ambientalismo e legalità s’incontrano per diventare progetti concreti – spiega Luca Gallerano, responsabile del Settore Volontariato di Legambiente. L’obiettivo è quello di diffondere una cultura fondata sul senso civico che possa contrapporsi alla cultura del privilegio e del ricatto, tipica dei fenomeni mafiosi del nostro Paese, dimostrando che anche nei luoghi dove la mafia ha spadroneggiato è possibile ricostruire una realtà sociale ed economica fondata sulla legalità, sul rispetto della persona umana e dell’ambiente».

Un’estate diversa, insomma, all’insegna del lavoro pratico, dello scambio culturale e dell’impegno civico e ambientale, per incontrare gente diversa e scoprire qualcosa di nuovo sul nostro territorio, la nostra cultura e, forse, anche su noi stessi.

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