Le campagne referendarie insegnano la comunicazione dal basso

| scritto da |

di Silvia Musso
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=dAnIOq8WasQ]
Se la comunicazione pubblica istituzionale non fa il suo lavoro ecco che i cittadini si muovono dal basso.

In queste settimane che precedono il voto per i 4 referendum abrogativi del 12 e 13 giugno si sta infatti assistendo a vere e proprie manifestazioni di democrazia partecipata.

Mentre le emittenti televisive e i media nazionali mandano solo qualche confuso messaggio sulle prossime votazioni, il web è un fiume in piena di link, video messaggi, immagini, siti ecc. di promozione dell’unico strumento di democrazia diretta che abbiamo in Italia.

Ecco che se si cerca un po’ si apre un mondo di iniziative sparse in tutta Italia.
Partiamo dalla videocampagna del WWF “Non farti prendere per il naso. Sono tutte bugie. Sconfiggile andando a votare”. Si tratta di tre videomessaggi (“Andiamo a votare sì”, “Le bugie sull’acqua”, “Le bugie sul nucleare”) caratterizzati dal simbolo di un Pinocchio dal naso lungo. L’obiettivo è, oltre a promuovere i referendum, “smascherare le bugie su acqua e nucleare”, come afferma Stefano Leoni, Presidente Nazionale del WWF nel primo video.

Sulla questione della privatizzazione dell’acqua, oltre alla campagna referendaria “2 sì per l’acqua bene comune”, lanciata dal Forum Italiano dei movimenti per l’acqua pubblica di cui Envi ha già dato notizia, a livello locale si sono sviluppate centinaia di iniziative. Come quella lanciata dal Comune di Capannori che, per l’occasione, ha ideato e pubblicato su You Tube un video. Il video ha avuto molte visualizzazioni e ha destato un forte interesse, come dimostrano le osservazioni lasciate dagli stessi visitatori. Alcuni lo hanno molto apprezzato, altri, invece, lo hanno ritenuto troppo demagogico e un po’ naif. Tutti concordano però sull’importanza di comunicare il diritto-dovere al voto in qualsiasi forma venga espressa.

Per quanto riguarda invece il quesito sul nucleare dal punto di vista comunicativo l’esperienza che ci sembra più efficace è quella di 7 ragazzi che hanno scelto di privarsi per un mese della libertà e di vivere rinchiusi in un rifugio secondo precise regole di radioprotezione. Completamente chiusi e isolati non possono mangiare verdura, formaggio, latte, carne o pesce freschi. I ragazzi vivono secondo le ferree regole del protocollo di radioprotezione previsto in caso di incidente nucleare con rilascio di radiazione e hanno solo Internet per comunicare con il resto del mondo.

È un atto estremo – come essi stessi evidenziano sul sito – per far sentire il loro No al nucleare e difendere il futuro di tutti. Non usciranno fino a che il referendum cancellerà l’incubo del ritorno a nucleare in Italia.

Il loro progetto, sostenuto da Greenpeace, si chiama “I pazzi siete voi” e come slogan non ha sicuramente bisogno di ulteriori spiegazioni.

Il sito web contiene un diario di bordo cioè i messaggi, i video e le riflessioni quotidiane di questi giovani.

Il conto alla rovescia, giorno per giorno, ricorda inoltra a chi visita il sito che la data del 12 giugno si avvicina e che tutti i cittadini responsabili sono chiamati a rispondere.

Nel mondo di Facebook e You Tube si stanno invece moltiplicando i video musicali. Uno dei più efficaci è sicuramente “12th June” cui diversi esponenti di famosi gruppi muscicali come i Mellow Mood, Masseroni di T.A.R.M. e Baldini di Africa Unite hanno collaborato.

Il ritornello “on June, the 12th of June” è quasi un mantra che ti entra in testa e non ti lascia più. Un vero e proprio messaggio subliminale che ricorda a chi lo ascolta che il 12 giugno possiamo manifestare il nostro diritto-dovere al voto.

Le migliaia di persone che utilizzano i social network possono, oltre a condividere link e video, cambiare la propria immagine del profilo con messaggi specifici di invito al voto come “Io non mi astengo – Battiquorum”.

Se poi il quorum sarà raggiunto quale occasione migliore per festeggiare? Cercate nelle vostre città i gestori di locali e attività commerciali che hanno aderito a “Voto a rendere“. Nelle serate del referendum (domenica 12 e lunedì 13 giugno), a coloro che si presenteranno muniti di tessera elettorale saranno garantite offerte speciali o sconti (importi e dettagli sono a completa discrezione dei gestori dei locali). Per ottenere lo sconto basterà mostrare il timbro che dimostra la partecipazione al voto.

Gli organizzatori dell’iniziativa affermano: «A noi e ai gestori delle attività commerciali non interessa sapere se la x è stata messa sul “sì” o sul “no”. La propria scelta di voto, rimane libera e segreta. Questa iniziativa non è collegata ad alcun comitato referendario o partito politico, né vuole dare indicazioni di voto: ha solamente l’obiettivo di portare più persone alle urne e stimolare la partecipazione alla vita politica italiana».

Dove, infatti, la comunicazione pubblica latita, la comunicazione ambientale dilaga partendo dal basso e utilizzando nuovi, innovativi ed efficaci canali che hanno una forza dirompente e una capacità di arrivare ad un numero elevatissimo di persone.

2 commenti su “Le campagne referendarie insegnano la comunicazione dal basso”

  1. Rispetto all'incipit… ecco un altro “trucchetto” di comunicazione ambientale “auto-costruito”: la cosa migliore è andare a votare la domenica mattina entro mezzogiorno, in modo tale da far salire la percentuale di votanti fin dalla prima rilevazione e in questo modo incentivare gli indecisi a recarsi ai seggi!
    Buon voto a tutt*

Lascia un commento