Sostenibilità in punta di forchetta

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di Irene Gozzelino

Un’iniziativa di comunicazione ambientale concreta in quanto basata su un passaggio di conoscenze immediatamente verificabile, in punta di forchetta appunto, ed immersa in un’atmosfera conviviale che scioglie le diffidenze. Questa è “ConsuMare Giusto – salvare l’oceano sedendosi a tavola”, una gustosa cena “educativa” per capire cosa abbiamo veramente nel piatto quando mangiamo pesce, a cui si potrà partecipare il 26 e il 28 gennaio 2011, presso il ristorante Bistronomie, in Piazza Statuto 2, a Torino. L’organizzazione Diffusione Scientifica Creativa propone un pasto a base di pesce, fatto di ricette alternative e a basso impatto ambientale. Tra una portata e l’altra, Daniele Tibi, relatore della serata, trasformerà i consueti tempi di attesa in un’occasione di approfondimento: «Delle 600 specie ittiche commestibili presenti nel Mediterraneo – spiega Tibi – siamo abituati a consumarne solo 20, perché sono le uniche che conosciamo e perché gran parte di esse sono vendibili in tranci, formato che la nostra cultura prevalentemente terricola riconosce ed accetta più facilmente, come se si trattasse di “bistecche di pesce”. Ampliare la nostra scelta significa non solo alleggerire la pressione sulle specie sovra sfruttate ma anche arricchirci dal punto di vista culturale e gastronomico. Al termine della serata verrà fornito un vademecum per l’acquisto consapevole delle specie ittiche presenti sul mercato».

L’iniziativa di sensibilizzazione appare quanto più necessaria a fronte dei dati forniti dal Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (Cstep) tramite il quale si apprende che solo il 40% degli stock ittici dell’Unione Europea vengono pescati in maniera sostenibile.
Per quanto riguarda il “nostro” mare, il 1 giugno 2009 è entrato in vigore il nuovo regolamento europeo 1967/2006 detto “Regolamento Mediterraneo”. Emanato il 21 dicembre 2006, ha previsto per alcune disposizioni un lungo periodo di applicazione progressiva (fino al 31 maggio 2010). Nonostante questo a tutt’oggi non trova pieno adempimento da parte degli stati membri.

Maria Damanaki, commissaria per gli Affari marittimi e la pesca, ritiene che non vi siano giustificazioni per l’attuale incompleta attuazione delle misure adottate con il regolamento “Mediterraneo” nel dicembre 2006. «Gli Stati membri hanno avuto più di tre anni per prepararsi all’adempimento di tutte le norme che, va ricordato, essi hanno unanimemente adottato nel 2006 – ha evidenziato la commissaria – La situazione di numerosi stock ittici nel Mediterraneo è allarmante e i pescatori vedono le loro catture scemare di anno in anno. Se nel 2006 tali misure sono state ritenute necessarie, oggi appaiono ancora più urgenti».

Come trasformare i mercati? Trasformando la domanda, che è conseguenza di un consumo critico e consapevole. “ConsuMare Giusto – salvare l’oceano sedendosi a tavola” permette di diventare consapevoli mangiando: il mare e le papille gustative vi ringrazieranno.

2 commenti su “Sostenibilità in punta di forchetta”

  1. GRAZIE, PER QUESTO IMPEGNO. Da quando ho assistito a una serata di “Salvare l'oceano sedendosi a tavola”la mia partecipazione attiva alla nuova scelta proposta è stata più attenta e ho commesso meno errori.Sono stata posivamente coinvolta e sono soddisfatta.Anna

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