Mobilità dolce per i più piccoli. Un’opzione da privilegiare

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di Eleonora Anello

Vi ricordate quando da bambini andavate a scuola da soli? Sicuramente molti prendevano anche la bicicletta, chi per piacere e chi, peggio, costretto. Per i bimbi che vivono nelle città di oggi il percorso quotidiano casa-scuola è effettuato nella maggior parte dei casi in automobile con tutte le conseguenze che si ripercuotono soprattutto sulla loro salute, vuoi perchè non fanno movimento, vuoi per le polveri sottili prodotte che avvelenano l’aria che respirano. Più in generale, la possibilità che i giovani cittadini hanno di muoversi autonomamente nel loro ambiente di vita quotidiano, si è fortemente ridimensionata nel corso degli ultimi decenni.

Andare a scuola in modo sostenibile permette di valorizzare itinerari alternativi che non si compierebbero senza l’utilizzo di mezzi diversi dalla solita automobile e, inoltre, diventa momento importante di socializzazione che contribuisce allo sviluppo motorio, intellettuale e sociale, che si contrappone al percorso solitario, caotico e nocivo effettuato in auto.
Le iniziative che favoriscono una mobilità dolce, come il Pedibus o il Bicibus di Reggio Emilia, esperienza pluriennale che ha ricevuto diversi riconoscimenti, lentamente, come per loro natura, stanno venendo alla ribalta. Se proprio è indispensabile l’automobile, le amministrazioni stanno cercando di fare in modo che sia il più piena possibile attraverso tentativi di car sharing e carpooling.

Per chi si è stufato di farsi scarrozzare ma anche per chi invece non vuole più saperne di fare da autista, da undici anni la Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), attraverso la manifestazione nazionale Bimbimbici, promuove la mobilità lenta e sostenibile. E lo fa attraverso semplici ma coinvolgenti strumenti. Uno tra questi, punto di partenza dell’iniziativa, è il concorso nazionale di disegno rivolto a tutti gli alunni delle scuole dai 4 agli 11 anni. Il tema scelto per l’edizione di quest’anno è “La mia città in bici: com’è adesso, come vorrei che fosse domani”. Per aderire è necessario compilare un modulo online sul sito ufficiale dove è inoltre possibile scaricare i materiali necessari per promuovere il concorso.

A tutti i partecipanti è richiesta la creazione di un’opera grafico-pittorica attraverso la tecnica preferita. I giovani artisti sono chiamati a «rappresentare in modo originale ed efficace l’uso della bicicletta come mezzo che permette di percorrere più consapevolmente e in maggiore libertà le vie della propria città» come si legge sul bando. «In tutti questi anni abbiamo potuto sperimentare che il consorso è un mezzo di comunicazione diverso che ci permette di entrare in contatto diretto con i ragazzi che prenderanno parte all’iniziativa» ci spiega Claudia Favero, coordinatrice del progetto Bimbimbici, «gli insegnanti, partner indispensabili per la riuscita dell’operazione, in quanto veicolo principale della promozione dell’evento, sono invitati a integrare il concorso attraverso lezioni frontali».
Delle opere vincitrici verrà valutata prima di tutto l’efficacia comunicativa anche perchè verrano utilizzate come materiale promozionale della prossima edizione.

Le iscrizioni si concluderanno a maggio, quando le strade delle città aderenti saranno attraversate dalla biciclettata ecologica, evento conclusivo della manifestazione.
Tra gli obiettivi di Bimbimbici, oltre che la diffusione dell’utilizzo della bicicletta, la riaffermazione del tema della sicurezza infantile sulle strade e la sensibilizzazione del mondo politico per spingerlo alla realizzazione di percorsi ciclo-pedonali protetti e dedicati.

Vinca il migliore!

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