Ambiente da limite a valore. Un’esperienza politico-amministrativa

| scritto da |


di Roberto Cavallo

Le pagine del libro di Renzo Penna “Ambiente da limite a valore”, con sottotitolo “Un’esperienza Politico-Amministrativa” (Editore Riuniti University Press) sono ben 540 eppure quando le hai finite ti rendi conto che avrebbero potuto essere di più e non si sarebbe fatto fatica a leggerle.
Il tono che traspare dalle pagine è un quello tipico di chi si avvicina alle tematiche ambientali: appassionato!

Ho conosciuto Renzo Penna proprio mentre svolgeva il suo ruolo istituzionale di Assessore all’ambiente presso la Provincia di Alessandria, accompagnato dai suoi validi collaboratori e ne ho subito colto l’approccio culturale che ha voluto imprimere al suo mandato politico; forse il principale ingrediente delle sue sofferte, ma decise dimissioni.

Già, perché chi affronta le tematiche ambientali traguardando al di là del mandato elettorale e interpretando la vera essenza dello sviluppo sostenibile – quello ingabbiato dalla definizione di Bruntland cioè il lasciare il proprio ambiente almeno nelle condizioni in cui lo si è ereditato – rischia di non essere compreso.

Ed è quello che si legge nelle pagine di Renzo Penna; di quell’ambiente che forse per lui è stato per un attimo un limite, ma si è subito trasformato in valore: e il valore è molto più del prezzo, perché il valore non si può comprare, non si può alienare, non si può scontare!

È questa la sensazione che prende il lettore che si avventura nei capitoli dell’Acqua, navigando prima sull’Orba e il suo contratto di fiume, poi dal Bormida al Tanaro, superando i tragici eventi dell’inquinamento dell’ACNA o dell’alluvione del 1994.

Il valore umano, della salute e della vita, infinitamente superiore a quello del profitto, è quello che caratterizza il capitolo dell’aria e del drammatico paragrafo sull’Eternit.

La vera impronta lasciata da Renzo e dalla sua esperienza amministrativa, che ho avuto la fortuna di vivere professionalmente, la ritrovo nella pagine del capitolo sui rifiuti. L’insistere caparbiamente sul volere un piano provinciale dei rifiuti fortemente improntato alla riduzione dei rifiuti e al recupero di materia, attraverso la raccolta differenziata domiciliare, al di là delle difficoltà politiche, rende a Renzo Penna giustizia di aver precorso i tempi della direttiva comunitaria che chiede agli Stati Membri e alle autorità locali di impostare i propri programmi e piani proprio con questa impostazione.

L’impronta dell’assessore Penna non si ferma alle sue pagine, ma fortunatamente si vede direttamente sul territorio, tanto che secondo gli ultimi dati ufficiale della Regione Piemonte sono almeno una trentina i Comuni della Provincia che differenziano più del 65% dei propri rifiuti urbani e con alcuni Comuni come Bassignana o Castelletto Monferrato che hanno ridotto moltissimo i propri rifiuti e buttano in discarica solo 65 kg per abitante all’anno, che, se solo tutti facessero così, la Provincia di Alessandria non avrebbe problemi di gestione dei rifiuti urbani e di chiusura del ciclo.

Vorrei chiudere con una piccola critica editoriale. Avrei forse visto meglio il capitolo di Ecolavori in chiusura, dopo il capitolo sull’energia perché davvero Ecolavori ha rappresentato e continua a rappresentare un’esperienza unica a livello nazionale, come credo unica sia stata l’esperienza amministrativa di Renzo Penna che è così bene raccontata in “Ambiente da limite a valore” che vi invito a leggere.

Lascia un commento