Sostanze chimiche, l’effetto cocktail spiegato dall’EFSA

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Cosa succede quando le sostanze chimiche si mescolano? Quali sono i rischi per l’uomo e l’ambiente?

L’Efsa (Enviromental Food Safety Authority), autorità europea per la sicurezza alimentare, ha sviluppato una pagina web multimediale e interattiva per spiegare cosa accade quando più sostanze chimiche si mescolano tra loro – il cosiddetto effetto cocktail – e quali rischi per l’uomo, gli animali e l’ambiente ne derivano.

Per quel che riguarda i pesticidi, allo stato attuale la normativa prevede un limite massimo accettabile di concentrazione per ogni sostanza ma la legislazione europea non tiene conto del vero problema: il multi-residuo. Un campione analizzato è infatti considerato ‘non conforme’ solamente se ogni residuo incontrato supera il proprio limite di concentrazione. Un vero e proprio gap normativo che tarda ad essere colmato “nonostante – come spiega Legambiente in occasione dell’ultimo dossier ‘Stop Pesticidi’ – sia noto da anni che le interazioni di più e diversi principi attivi tra loro possano provocare effetti additivi o addirittura sinergici a scapito dell’organismo umano. Il multi-residuo – prosegue Legambiente – è poi più frequente del mono-residuo: è stato ritrovato nel 18% del totale dei campioni analizzati, rispetto al 15% dei campioni con un solo residuo”.

Per sensibilizzare su questo problema, l’Efsa ha dato vita ad una pagina web in cui l’effetto cocktail viene spiegato brillantemente. “I legislatori dell’UE – si legge nell’introduzione – usano la nostra consulenza scientifica per decidere se la sostanze chimiche possano essere presente nella catena degli alimenti senza presentare rischi, e in che quantità”. Il sito è organizzato in 3 sezioni: sicurezza, esposizione ed effetti.

“Siamo a contatto con ‘miscele chimiche’ da fonti diverse ogni secondo di ogni giorno. In alcuni casi – scrivono nella sezione ‘sicurezza’ – le sostanze chimiche contenute in queste miscele possono combinarsi in modo tale da modificare la propria tossicità, cioè in un modo che influisce sulla salute. Nella sezione ‘esposizione’ vengono invece spiegati gli approcci scientifici adottati: “Gli scienziati partono col chiedersi … Chi è esposto? E in che misura? Sono interessati esseri umani oppure animali allevati o animali selvatici come le api? Si tratta di un’esposizione di una volta sola o per un breve periodo (ad esempio una singola porzione o un pasto) … o succede per lunghi periodi di tempo, per diversi anni o addirittura per tutta la vita?” Ed infine gli effetti: “Quando le sostanze chimiche si mescolano – scrivono – la combinazione che ne risulta può far aumentare o diminuire l’effetto complessivo, o persino produrre altri effetti. Le sostanze chimiche con comportamento simile possono produrre effetti più importanti se sommate tra loro rispetto a quando agiscono singolarmente”. Inoltre, un video dal carattere estremamente didattico spiega in modo lucido, semplice e diretto quali potrebbero essere le conseguenze per l’organismo umano con un esempio: “La melamina viene usata nella plastica e nei fertilizzanti, l’acido cianurico nella candeggina e nei disinfettanti. Se associati, l’effetto tossico aumenta (effetto sinergico) e provoca insufficienza renale”.

Un importante traguardo in termini di comunicazione è stato raggiunto. Solamente con una corretta ed efficace informazione è possibile sensibilizzare la popolazione su rischi invisibili ma concreti come quelli derivanti dall’effetto cocktail. Una maggiore consapevolezza potrebbe essere la chiave per arrivare ad una regolamentazione normativa che tenga conto anche del multi-residuo. Non a caso “grazie all’utilizzo di nuove tecnologie e delle migliori conoscenze scientifiche in campo – conclude l’Efsa – il nostro lavoro aiuta i responsabili politici europei a proteggere i consumatori, gli animali e l’ambiente”.

Di Simone Valeri

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