Come comunicare lo scioglimento dei ghiacciai: il caso del Parco Gran Paradiso

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money_confronto_2015_1890L’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso conduce periodicamente ricerche e monitoraggi sui ghiacciai presenti. I risultati dell’ultima campagna svoltasi a novembre non sono purtroppo confortanti: complice l’estate appena passata – che si è rivelata tra le più calde degli ultimi due secoli – tutti i ghiacciai del Gran Paradiso controllati sono arretrati.

I dati raccolti dal Corpo di sorveglianza del Parco e dagli operatori del Comitato Glaciologico Italiano dimostrano un intenso regresso glaciale, cioè una notevole riduzione (se non estinzione) dei ghiacciai di minori dimensioni presenti nell’area protetta mentre quelli più grandi si dividono modificando il paesaggio dell’alta montagna.

I ritiri di questi ghiacciai sono stati a volte eccezionali. Il valore massimo è stato registrato al ghiacciaio di Money, in Valle di Cogne, che è arretrato di 52 metri ed è diminuito di  spessore. L’innevamento residuo, ovvero la copertura nevosa che rimane sul ghiacciaio al termine della stagione di ablazione, è scarso e a volte completamente assente, venendo a mancare la linfa vitale per l’esistenza del ghiacciaio stesso.

Un altro caso significativo è quello del ghiacciaio del Grand Etret, il cui bilancio di massa (parametro che esprime meglio di altri lo stato di salute di un ghiacciaio) relativo al periodo 2014-2015, è risultato negativo con una perdita di quasi due metri di equivalente in acqua. Dal 1999 a oggi il ghiacciaio ha perso più di 16 metri di spessore.

Envi.info ha chiesto al direttore del Parco Michele Ottino di commentare i risultati e di spiegarci qual è il ruolo dell’Ente nella comunicazione di tali dati:

“Da anni seguiamo con attenzione i ghiacciai presenti nel Parco ed il loro arretramento, da porre in relazione al riscaldamento globale di questi ultimi lustri. Queste attività sono utili per monitorare i cambiamenti climatici e comprenderne le cause e sono possibili grazie all’insostituibile lavoro sul campo e di elaborazione dei guardaparco”.

A proposito di lavoro sul campo, come vengono condotte le misurazioni dei ghiacciai?

Il lavoro dei guardaparco viene condotto con un impatto quasi nullo, quindi di particolare rilievo è anche l’aspetto ambientale della ricerca. Per raggiungere i luoghi delle rilevazioni infatti non vengono utilizzati elicotteri, ma solamente gli sci o i ramponi.

A volte si pensa che lo scioglimento dei ghiacciai sia una realtà a noi lontana. Però mai come quest’anno le persone hanno potuto vedere con i propri occhi montagne verdi senza un filo di neve. Come comunicate i vostri dati affinché vi sia più sensibilità sul tema?

La rilevanza della situazione odierna dei ghiacciai non può coinvolgere solo gli enti di ricerca scientifica o le istituzioni, ma è necessario sia comunicata a tutti i cittadini. Come Ente Parco, oltre a riportare i risultati delle campagne glaciologiche sul nostro sito, accompagniamo gli stessi con fotografie che confrontano la situazione dello stesso ghiacciaio in anni diversi. Le immagini infatti hanno un ruolo rilevante nel far cogliere al pubblico l’entità del problema, e abbiamo notato, anche diffondendo le stesse sui social network, che il coinvolgimento è sicuramente maggiore rispetto ad un articolo testuale, proprio perché si ha sotto gli occhi quella che è la realtà oggettiva.
Anche l’utilizzo di infografiche può aiutare a comprendere queste problematiche: nella nostra rivista istituzionale “voci del parco”, ne abbiamo riportata una che riassume i dati principali e spiega in modo semplice le attività di ricerca condotte dai nostri guardaparco su questo aspetto. Per raggiungere il grande pubblico però si può e si deve fare di più, in questo i media, ed in particolare la televisione, dovrebbero avere un ruolo maggiore nel portare attenzione a questi temi. Un esempio in positivo è il recente “Scala Mercalli”, in cui con un linguaggio semplice, il conduttore è riuscito a rendere evidenti i problemi legati ai cambiamenti climatici, che riguardano tutti noi in prima persona, e non solo terre lontane come si tende a pensare.

Maurizio Bongioanni

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