Il Paese del Vento: a Tula il parco eolico produce risorse energetiche, economiche e sociali

| scritto da |

di Francesca Arru

Secondo una tradizione millenaria, la Sardegna è la Terra del Vento. Nell’Isola, esposta alla forza dei venti e al calore del sole per molti mesi all’anno, l’utilizzo delle cosiddette energie pulite è – purtroppo – ancora in fase embrionale, anche se alcune best practices hanno cominciato a germogliare in diverse aree della regione. È il caso di Tula, piccolo paese della Provincia di Sassari che conta circa 1.600 residenti e sorge, circondato dal verde, su un morbido entroterra collinare bagnato dal Lago Coghinas. Questo Comune del Nord Sardegna, fino a qualche settimana fa sconosciuto ai più, è salito agli onori delle cronache nazionali poiché, grazie alle risorse finanziarie acquisite dal suo parco eolico, è stato capace di esentare i suoi abitanti dal pagamento dell’IMU, la mal digerita imposta municipale che sostituisce l’Ici.


Il parco eolico di Tula sorge a pochi chilometri dal centro abitato, ha una capacità di 90 MW ed è in grado di provvedere al fabbisogno di energia elettrica di circa 65 mila famiglie. Oltre ad aver portato al territorio l’energia necessaria al sostentamento delle comunità circostanti, il parco ha creato nuovi posti di lavoro e ha consentito alle famiglie di risparmiare su bollette, imposte (in sette anni la Tariffa Rifiuti non è aumentata di un centesimo) e reinvestire il ricavato in risorse sociali per la Comunità. Il giovane sindaco, Andrea Becca, quarantenne rieletto al secondo mandato con una lista civica che ha ottenuto ampi consensi, non ha avuto dubbi e ha guidato la propria Giunta Comunale in questa nuova esperienza “sostenibile”: <<Tula ha accettato una scommessa: credere nelle energie rinnovabili. Il nostro parco eolico rappresenta il 12-13% dei proventi comunali e ci permette di incassare circa 400 mila euro l’anno. Grazie a questa entrata siamo riusciti a neutralizzare l’Imu sulla prima casa per tutti i cittadini, portando l’imposta al valore zero. In questo modo rinunciamo ad un’entrata di 50 mila euro, ma il nostro Comune ha la fortuna di essere in pareggio di bilancio e di poter contare su risorse straordinarie proprio grazie all’eolico. Non solo, il resto del ricavato è stato reinvestito nel sociale e in infrastrutture: dalla riqualificazione e messa a norma delle scuole comunali al miglioramento della viabilità urbana e rurale. Sono stati inoltre realizzati parchi e giardini, centri di aggregazione per bambini e anziani, e sono stati stanziati Bonus Bebé e rimborsi spese per i pendolari>>.

Un esempio virtuoso, dunque, di un piccolo centro che ha saputo pensare “in grande” o, meglio, “in verde”, sfruttando al meglio le risorse ambientali per la produzione non solo di energia ma anche di concreti strumenti di crescita economica e sociale. E Tula non si ferma qui: accanto all’eolico, pensa già ad investire sul solare termico! Ma per proseguire su questa strada è necessaria una coscienza ambientale che, a Tula, si sviluppa fin dalla tenera età: infatti la Scuola Media comunale ha recentemente ottenuto una menzione speciale al Concorso Internazionale “Play Energy  Enel”. <<Stiamo investendo tanto sui giovani affinché maturino la consapevolezza che le risorse naturali non sono illimitate>> spiega il Sindaco <<e che se vorranno continuare a vivere, domani, in un contesto sano e piacevole debbono aiutare, oggi, chi ha responsabilità politiche di vario livello a credere e ad investire nelle politiche ambientali, che hanno il pregio di creare sviluppo in modo sostenibile>>. E ai detrattori che lo accusano di populismo e osteggiano l’eolico perché “deturpa il paesaggio” risponde: <<Con la proposta di neutralizzare l’IMU sulla prima casa, la Giunta ha pensato unicamente a tutelare i nostri cittadini senza pensare di poter lucrare rendite elettorali future. Per quanto concerne il presunto deturpamento del paesaggio rispetto chi è disturbato dalla visione di queste torri, ma preferisco le torri ad una discarica o ad un inceneritore di rifiuti, o alle fabbriche in disuso e in rovina che purtroppo rovinano il paesaggio della nostra bella Sardegna>>.

Lascia un commento