Una mela indigesta

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di Irene Gozellino
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Cosa avete mangiato a colazione? Vi è piaciuta la spremuta? Lo yogurt del discount, gustoso ed economico, ha soddisfatto il vostro appetito?
Da dove veniva tutto questo cibo? Se le arance non erano siciliane e lo yogurt non era stato prodotto dalla più vicina centrale del latte, sappiate che ciò che succede al termine del video Der Apfel (la mela) potrebbe essere il vostro destino.

Der Apfel è uno dei tanti lavori realizzati in occasione della “Internationale Sommeruniversität”, letteralmente “Università Internazionale Estiva”, che si tiene con cadenza annuale a Karnitz, nella regione tedesca del Meclemburgo-Pomerania Anteriore.

L’Università Estiva si svolge in contemporanea in Germania ed in Cile, secondo un progetto congiunto che mira allo sviluppo di competenze audiovisive e verbali e alla riduzione del “divario digitale” tra i popoli. Gli argomenti oggetto dei prodotti audiovisivi sono le energie rinnovabili e l’efficienza energetica.

Joachim Borner, direttore scientifico del KMGNE, Kolleg für Management und Gestaltung nachhaltiger Entwicklung gGmbH, ovvero “Collegio per la Gestione e Progettazione dello Sviluppo Sostenibile”, ente berlinese dal quale è nata la Sommeruniversität, ha gentilmente risposto alle nostre domande.

Perché un partenariato proprio con il Cile?
«Questo partenariato, questa “connessione” Germania-Cile, é la conseguenza di una lunga storia di amicizia (risalente all’epoca storica di Pinochet). Si tratta di una amicizia dalla connotazione anche politica: con Gregory Cohen (direttore), Carlos Flores (direttore), Juan Pablo Orrego (vincitore del Premio Nobel Alternativo), Antonio Elisalde (sociologo), Raul Sohr (giornalista), Gabriel Sanhueza (giornalista) etc. Ci sosteniamo, tramite mutuo incoraggiamento e consiglio. Questo il primo motivo. Il secondo motivo è la funzione di “transfer” che ricopre il Cile rispetto all’America Latina. Partendo dal Cile, moltissime idee di partecipazione e sviluppo sostenibile si diffondono nei paesi vicini. La coerenza tra idee ed azioni è molto più forte in questi paesi che in Europa, specialmente in Germania».

I partecipanti provengono da Paesi e culture molto diversi fra loro; nonostante questo riescono in un tempo limitatissimo a realizzare un prodotto audiovisivo di alta qualità; secondo il suo parere, come è possibile che riescano a trovare un linguaggio comune?
«Non sempre succede, che si realizzi il processo di trasformazione tra l’estraneità e la consapevolezza, tra lo scambio e la comprensione, in un così limitato periodo di tempo, ma è l’obiettivo principale e va perseguito.
Le trasformazioni dovute ai cambiamenti climatici sono veloci, non abbiamo molto tempo. Per questo abbiamo bisogno di sviluppare competenze che ci rendano capaci di comunicare in un ambiente interculturale. Desideriamo capirci l’un l’altro (primo criterio) e farlo tramite domande specifiche, supervisione…etc. Sviluppare un linguaggio comune significa lavorare insieme sul messaggio che va comunicato (secondo criterio). Vengono prese in considerazione tutte le differenze cuturali; se questo non succede, il messaggio non si sviluppa».

Per scoprire quali messaggi e quale nuovo linguaggio gli studenti della scorsa Sommeruniversität hanno sviluppato, visitate il canale video dedicato.

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