Cinemambiente tra energia nucleare e privatizzazione dell’acqua

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di Silvia Musso

Si è svolta venerdì scorso, 20 maggio la conferenza stampa di lancio della la quattordicesima edizione del Festival Internazionale di Cinemambiente, il più importante festival dedicato alle tematiche ambientali, diretto da Gaetano Capizzi e organizzato in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino.

La conferenza stampa, ospitata dal Museo Nazionale del Cinema, ha come sempre goduto della partecipazione interessata di un folto pubblico. Le istituzioni presenti – Regione Piemonte, Provincia e Comune di Torino – hanno evidenziato l’importanza per il territorio di questa manifestazione.

Cinemambiente non si esaurisce infatti ai giorni di proiezione, al contrario è un vero e proprio progetto che copre l’intero arco dell’anno grazie alle numerose attività coordinate con le amministrazioni locali e con le scuole.

Ha preso poi la parola Gaetano Capizzi presentando il significato della linea grafica della locandina di questa edizione. Si tratta di un origami a forma di gru, animale che nella simbologia giapponese significa “Auguri di pronta guarigione”. Durante i giorni del Festival, che si terrà dal 31 maggio al 5 giugno, saranno disponibili dei fogli colorati e le istruzioni per creare questi origami, che una volta raccolti, saranno inviati in Giappone con il più sentito augurio che il popolo nipponico possa risollevarsi al più presto dalla tragedia nucleare che li ha recentemente colpiti.

Il film di apertura del Festival, che sarà proiettato in contemporanea nelle tre sale del cinema Massimo alle ore 21.00 del 31 maggio, sarà “Waste Land”, candidato all’Oscar 2011 come Miglior Documentario. “Waste Land”, girato da Lucy Walker, con l’aiuto di Karen Harley e João Jardim, racconta il lavoro di Vik Muniz, artista contemporaneo affermato, di origini sudamericane, che crea le sue opere usando materiali di scarto e rifiuti. Attraverso quella che è una storia di riscatto sociale la macchina da presa intende osservare da vicino, senza giudizi, il mondo dei “pickers”, dei “raccoglitori”, di coloro cioè che da una vita portano avanti il “riciclo” diretto delle sostanze/rifiuto nelle bidonvilles e periferie della grandi città del Sud America.

Tra gli altri film che saranno presentati, molti dei quali hanno come tema principale l’energia nucleare o la questione della privatizzazione dell’acqua, si ricorda anche il finlandese “Into eternity” sulla questione dello stoccaggio e smaltimento delle scorie radioattive e l’appassionante “También la Lluvia” (Even the rain) –denuncia sulla guerra dell’acqua che coinvolse la Bolivia nel 2000.

In gara ci saranno anche molti film italiani e piemontesi, primo tra tutti “Polvere” di Niccolò Bruna e Andrea Prandstraller sul problema dell’inquinamento da amianto che ha colpito la città di Casale Monferrato (AL).

«Negli anni il Festival è costantemente cresciuto confermandosi come uno dei più importanti eventi cinematografici ambientali del panorama internazionale – ha affermato Gaetano Capizzi CinemAmbiente è inoltre il primo festival a «emissione zero»: le emissioni di CO2 prodotte durante il Festival sono compensate, i suoi prodotti sono realizzati con materiali riciclati e certificati Ecolabel e FSC. Il Festival aderisce inoltre al protocollo dell’Agenda 21 relativo all’acquisto di materiali ecosostenibili».

Anche quest’anno è stata confermata la collaborazione tra AICA e il socio Cinemambiente. Il 5 giugno, all’interno della serata conclusiva del Festival, sarà infatti anche organizzato l’annuale Premio AICA arrivato alla sua VIII edizione.

Il Premio AICA premia chi, attraverso campagne di comunicazione, porta all’attenzione dei cittadini i problemi ambientali, contribuendo alla creazione di una coscienza e di una cultura ambientale.

Il Premio è suddiviso in tre categorie: “Comunicare ai cittadini fa bene all’ambiente”, il Premio Speciale “Comunicare il Protocollo di Kyoto” ed il Premio alla Carriera “Beppe Comin”. La prima categoria verte ogni anno su un tema specifico che quest’anno sarà “Comunicare le foreste”.

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