Giovani Toscani attivi per l’ambiente

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di Federica Gemma

Si è svolto il 21 gennaio 2010 a Firenze il Patto di Sostenibilità con gli studenti toscani: un documento frutto delle riflessioni emerse nel corso della prima Conferenza Junior sull’Ambiente in Toscana, Giovani Cittadini Attivi per l’Ambiente, tenutasi lo scorso 29 ottobre alla Fortezza da Basso nella cornice di Dire e Fare – SottoVENTI.

La Conferenza ha visto protagonisti circa 80 ragazzi degli istituti superiori toscani chiamati a confrontarsi sulla sostenibilità per poi porre dei quesiti agli amministratori regionali e locali intervenuti all’iniziativa. Il Patto è stato simbolicamente sottoscritto ufficialmente dagli assessori regionali competenti in materia di ambiente e dagli altri amministratori locali che hanno voluto partecipare, tra gli altri l’assessore all’ambiente della Provincia di Firenze, Renzo Crescioli e quello del Comune di Capannori (LU), socio AICA, Alessio Ciacci; si è auspicato però che il documento possa trovare massimo riscontro e diffusione per una adesione ampia e sentita in tutto il territorio toscano.

Assessore Ciacci, quali studenti ha coinvolto il Patto?
«Tutti gli studenti delle scuole superiori, con i quali era già stato avviato un dialogo con i loro insegnanti ottenendo un partenariato con le scuole».

Nel Patto sono espresse tre richieste: un ambiente sano, una società che offra servizi ai cittadini e qualità di condizioni di vita e di salute che stimoli la diffusione delle conoscenze e, infine, un’economia trasparente e responsabile. Quali prospettive si avranno dopo questa sottoscrizione?
«Le prospettive future sono sicuramente quelle di attivare politiche per l’ambiente sempre più volte al sociale e a una maggiore qualità della vita. E’ importante e da non sottovalutare anche il livello economico, cioè la convenienza delle politiche che si attuano».

In quali modi concreti?Il Patto fa precisi riferimenti al ridurre la produzione di rifiuti, migliorarne la gestione e favorire lo sviluppo di reali opportunità economiche legate all’ambito dei rifiuti stessi, oltreché alle biodiversità e alle energie rinnovabili.
«In quest’ottica l’anno prossimo si realizzeranno attività di educazione ambientale e in particolare progetti specifici sulla prevenzione e riduzione dei rifiuti: ad esempio l’eliminazione di tutte le acque minerali imbottigliate dalle mense scolastiche. E si cercherà di coltivare l’analisi e lo spirito critico di tutti gli studenti invogliandoli a essere sempre più attivi».

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