Elisa a San Siro porta la sostenibilità sul palco

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Il 18 giugno 2025, lo stadio di San Siro ospiterà un evento senza precedenti: un grande concerto green in Italia, con protagonista Elisa.

Non si tratta solo di un’esibizione musicale, ma di un esperimento comunicativo, tecnico e logistico che segna un punto di svolta: può la cultura pop, nel suo formato più iconico e collettivo, diventare laboratorio di sostenibilità?

Elisa, da anni impegnata su questi temi, ha scelto di portare a Milano uno spettacolo progettato secondo criteri rigorosi di gestione ambientale. Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con il Politecnico di MilanoDipartimento di Energia, attraverso un LCA (Life Cycle Assessment) previsionale volto a quantificare le emissioni dell’intero ciclo di vita dell’evento.

Sono state individuate e mitigate le principali fonti emissive: logistica, mobilità del pubblico, produzione energetica, rifiuti e materiali. Tra le misure adottate:

  1. Trasporti pubblici potenziati grazie a Trenord;
  2. Promozione della mobilità attiva con corsie dedicate per biciclette e bike sharing;
  3. Materiali scenici modulari e riutilizzabili;
  4. Catering con stoviglie compostabili e filiera corta;
  5. Energia elettrica da fonti rinnovabili certificata;
  6. Raccolta differenziata, in collaborazione con Biorepack, Comieco, Ricrea e altri consorzi;
  7. Compensazione delle emissioni residue attraverso crediti di carbonio certificati;
  8. Applicazione della norma ISO 20121 per la gestione sostenibile degli eventi;
  9. Campagne educative con l’app AWorld, che guiderà gli spettatori verso scelte sostenibili;
  10. Recupero delle eccedenze alimentari con Banco Alimentare.

Il concerto mira a ridurre drasticamente l’impatto ambientale, con una stima di oltre il 50% di emissioni evitate rispetto a un evento tradizionale.

Per la prima volta, il celebre stadio milanese sarà alimentato da biofuel HVO di seconda generazione, un carburante ricavato da scarti che consente una riduzione delle emissioni fino al 70%. Secondo uno studio di AGF (A Greener Future), un singolo concerto in uno stadio da 60.000 persone può generare tra le 200 e le 500 tonnellate di CO₂ equivalente, con la mobilità del pubblico che pesa per il 70-80% sull’impronta complessiva. Per i tour internazionali, le cifre possono superare le 5.000 tonnellate per ciclo.

In questo quadro, la musica può diventare un potente vettore di cambiamento. Elisa, da sempre attenta all’equilibrio tra ricerca sonora ed etica, ha scelto una narrazione coerente con l’identità artistica che la caratterizza da oltre 25 anni. Nota per la sua sensibilità sociale e ambientale, è una delle poche artiste italiane ad aver strutturato un impegno culturale anche fuori dal palco, attraverso progetti di sensibilizzazione e collaborazione con enti no profit.

La comunicazione ambientale del concerto si articola in più linguaggi: video emozionali, materiali informativi all’ingresso, partnership con ONG, attivazioni digitali prima e dopo l’evento.

L’obiettivo è trasformare il pubblico in protagonista attivo: un’esperienza da vivere, ma anche da interiorizzare e replicare.

Il mio concerto green vuole essere un seme“, ha dichiarato l’artista. Un seme che parla ai fan, ai tecnici, alle istituzioni, al mondo della cultura. Un seme che chiede di essere coltivato, replicato, migliorato.

L’organizzazione sostenibile di eventi non è più solo un’opzione, ma una necessità. Richiede un’integrazione di competenze – dall’ingegneria ambientale al marketing responsabile – e una strategia coerente basata su analisi di impatto, eco-progettazione e stakeholder engagement. Ed Elisa, che dal 2022 ambasciatrice degli SDGs (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, intende indicare una strada innovativa, ma possibile.