Il modello Mercatino Franchising come lente sui cambiamenti sociali e ambientali
Negli ultimi anni il mercato del second-hand ha conosciuto una trasformazione profonda, passando da pratica marginale a componente strutturale di nuovi modelli di consumo.
Sempre meno associato alla sola necessità economica, il riuso è oggi una scelta consapevole che intreccia sostenibilità ambientale, ricerca di qualità e costruzione identitaria. In questo contesto, l’esperienza di Mercatino Franchising rappresenta un osservatorio privilegiato sui cambiamenti in atto.
Nato a Verona nel 1995, Mercatino è stato tra i primi attori in Italia a strutturare un sistema organizzato di mediazione tra chi desidera vendere oggetti usati e chi è interessato ad acquistarli.
Una formula rimasta sostanzialmente invariata – l’esposizione gratuita degli oggetti e la vendita conto terzi – che oggi si traduce in una rete di 186 punti vendita in franchising distribuiti sull’intero territorio nazionale.
Ciò che è cambiato, nel tempo, è il significato culturale attribuito all’usato.
Oggi il second-hand racconta molto più di una tendenza commerciale. Le dinamiche di acquisto e vendita diventano indicatori dei mutamenti negli stili di vita e nel rapporto con le risorse.
Gli oggetti da questo punto di vista non sono più percepiti come beni a rapido consumo, ma come portatori di valore, memoria e potenziale. Rimetterli in circolo significa ridurre la pressione sulle materie prime, limitare la produzione di rifiuti e contribuire concretamente a un’economia più circolare.
In questo scenario, i punti vendita fisici assumono un ruolo centrale. I Mercatini non sono semplici negozi, ma luoghi di scoperta e relazione, in cui passato e presente convivono.
L’esperienza dell’acquisto diventa sensoriale e culturale: osservare, toccare, provare un oggetto significa riconoscerne la storia e attribuirgli un nuovo significato. Un approccio che rafforza il legame con le comunità locali e restituisce al riuso una dimensione sociale spesso assente nelle piattaforme digitali.


Dal punto di vista ambientale, l’impatto di questo modello è tutt’altro che trascurabile. Nel solo 2024, il circuito Mercatino ha portato alla vendita di oltre 10 milioni di oggetti usati. Attraverso l’applicazione di modelli di Life Cycle Assessment (LCA), l’azienda ha reso misurabili i benefici ambientali del riuso: le emissioni evitate equivalgono a oltre 75 milioni di kg di CO₂, paragonabili a quelle generate da un’auto che percorre quasi 500 milioni di chilometri.
Questi dati contribuiscono a ridefinire la percezione dell’usato, sempre meno associato a una scelta di ripiego. Oggi il second-hand è sinonimo di qualità, unicità e responsabilità.
A confermare questo cambio di paradigma è soprattutto la Generazione Z, che interpreta il riuso come parte integrante di uno stile di vita coerente con valori ambientali e sociali. Per i più giovani, acquistare usato significa prendere posizione rispetto ai ritmi del fast fashion, privilegiare la durata e costruire un’identità personale attraverso oggetti che hanno già una storia.
Non è un caso che Mercatino, coerentemente con questo approccio, sostenga e partecipi fin dalle prime edizioni alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR), aderendo alla campagna con iniziative diffuse sul territorio, attività di sensibilizzazione nei punti vendita e azioni dedicate alla promozione del riuso come pratica quotidiana.
Un impegno che rafforza il legame tra il modello del franchising e una visione europea della prevenzione dei rifiuti, fondata sul coinvolgimento diretto dei cittadini.
Guardando al futuro, il settore appare destinato a consolidarsi ulteriormente, ampliando il proprio raggio d’azione oltre l’abbigliamento verso ambiti come libri, giochi, tecnologia e cultura. Un’evoluzione che dialoga naturalmente con iniziative come la SERR, che ogni anno invita cittadini, imprese e territori a interrogarsi sul valore delle risorse e sulle alternative allo spreco.
Il mercato del second-hand emerge così non solo come risposta concreta alla sfida dei rifiuti, ma come un vero e proprio laboratorio sociale. Un luogo in cui il cambiamento ambientale prende forma attraverso gesti quotidiani, accessibili e replicabili.
In vista delle festività, può essere inoltre un’alternativa concreta ai regali tradizionali: scegliere un oggetto usato per Natale significa donare qualcosa di unico, già carico di storia, riducendo allo stesso tempo l’impatto ambientale dei consumi stagionali.
Per chi desidera avvicinarsi a questa pratica, è possibile individuare il Mercatino più vicino a casa consultando la mappa dei punti vendita sul sito ufficiale del franchising, trasformando una scelta individuale in un’azione collettiva a beneficio dell’ambiente.