Per contrastare la grave crisi climatica in atto nel nostro pianeta è necessario prima di tutto un cambiamento comportamentale da parte di tutti noi, in quanto consumatori.
Una questione che vale per i trasporti, l’acquisto e l’utilizzo della plastica, ma anche per la riduzione dello spreco alimentare. Si stima infatti che circa il 10% delle emissioni globali di gas serra sia associabile al cibo non consumato con un costo economico di circa 1.000 miliardi di dollari.
Il tema è al centro di Scrap the Food Waste, progetto finanziato dalla Commissione Europea e realizzato in partenariato con AWorld, IS MEDIA SRL, l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche UNISG e con l’Unione Nazionale Consumatori.
Scrap the Food Waste, iniziato a luglio 2024, si concluderà a febbraio 2026 ed ha come obiettivo dichiarato di affrontare e modificare i comportamenti che portano allo spreco alimentare. Sono tre le attività principali messe in atto:
- comprendere i fattori che portano allo spreco alimentare
- affrontare questo tipo di tendenza
- informare e condividere
L’informazione è diretta agli utenti di tutta Italia e mette in evidenza il modo in cui pianificano, acquistano, conservano, preparano e consumano il cibo.
Da tenere di conto che nel nostro paese lo spreco alimentare vale 14,1 miliardi di euro per 4,5 milioni di tonnellate di prodotti e sfiora i 140 euro pro capite l’anno.
Scrap the Food Waste è un progetto che sta coinvolgendo diverse realtà nel progetto. In primis l’Unione Nazionale Consumatori (UNC) attraverso le sue piattaforme online, il suo sito web e la newsletter. Sotto il profilo scientifico ed educativo, fondamentale l’apporto dell’UNISG di Pollenzo, una delle istituzioni più prestigiose e da sempre focalizzata sulle scienze alimentari.
Target dichiarato è la GenZ e per loro è stata pensata una campagna di informazione e sensibilizzazione online che promuova un approccio più consapevole nei confronti della nutrizione, della salute, del benessere e dello spreco alimentare. In questo percorso è centrale l’app di AWORLD aggiornata con contenuti periodici riguardo la gestione quotidiana del cibo. Ogni utente sarà inoltre incentivato a condividere e discutere con la community riguardo il proprio percorso di cambiamento delle abitudini culinarie.

I risultati del progetto saranno invece misurati e documentati tramite specifici strumenti di reporting, in grado di segnalare a posteriori, e quindi prevenire, gli sprechi alimentari. Alla fine del progetto sarà possibile misurare il livello di consapevolezza raggiunto riguardo questo tema.
L’obiettivo finale è duplice: entro il 2030, sarebbe bene dimezzare lo spreco alimentare (Target 12.3 delle Nazioni Unite) e raggiungere il secondo Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG 2), ponendo così fine alla fame, garantendo la sicurezza alimentare, migliorando la nutrizione e promuovendo un’agricoltura sostenibile.