Il Bosco degli Scrittori – Dagli alberi ai libri, e viceversa

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Rappresenta ormai una tradizione, un momento imperdibile per i visitatori e le visitatrici del Salone del Libro di Torino: il Bosco degli Scrittori, un angolo verde dove la natura si riprende i suoi spazi.

Dal 2022, infatti, Aboca Edizioni allestisce il suo padiglione rendendo tangibile l’impegno quotidiano profuso nella diffusione della cultura ecologica.

Durante tutto lo svolgersi del Salone, infatti, all’interno del Bosco si sono susseguiti incontri, presentazioni, laboratori per i giovani lettori e lettrici, trasformando così la preservazione della natura non solo in un messaggio, ma in un veicolo. Un media a tutti gli effetti, una modalità di trasmissione dell’attenzione alla sostenibilità. 

Uno spazio di 400 metri quadri popolato da alberi e arbusti nato con il preciso scopo di avvicinare i visitatori, permettendo loro di immergersi totalmente in una dimensione diversa, in un altrove dove anche il tempo rallenta.

Tutto questo con la massima attenzione per i materiali impiegati: il legno è proveniente da tagli programmati o da scarti di lavorazione, l’allestimento è realizzato con materiali di recupero e le piante protagoniste sono ormai in aree verdi dove possono crescere indisturbate.

In più, il Bosco degli Scrittori ha rappresentato un vero e proprio progetto di ricerca, sviluppato in collaborazione con il National Biodiversity Future Center (NBFC), finanziato dall’Unione Europea – NextGeneration EU.

Lo scopo è valutare come un allestimento green possa portare benefici in uno spazio indoor, e per questo parametri come l’umidità dell’aria e la sua qualità, la concentrazione di CO₂ e di ossigeno, erano costantemente monitorati.

Il Bosco non vive però solo durante il Salone, perché il tutto nasce da una collana di narrativa che dal 2019 raccoglie storie di importanti autori legate da un fil rouge, che in realtà non è mai stato più vert.

Ogni racconto infatti prende forma da un albero, in un percorso ciclico che dalla natura passa alla cultura, per poi cominciare da capo, permettendo alla natura di reclamare il suo spazio.