Drill, baby, drill, la narrazione italiana delle decisioni di Trump

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Drill, baby, drill è lo slogan ormai noto dell’attuale Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, a sostegno della sua volontà di proseguire nelle estrazioni di petrolio e gas.

Più in generale, riecheggia per le sue posizioni contrarie agli sforzi di contrasto ai cambiamenti climatici e contro le politiche ambientali nazionali e internazionali.

Una frase incisiva, che Greenpeace ha scelto per intitolare il report pubblicato in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia. Un’analisi del racconto fornito dai media italiani riguardo le dichiarazioni di Trump sulle politiche climatiche, durante il periodo d’insediamento del suo secondo mandato.

Per comprendere come i media hanno comunicato queste notizie, lo studio di Greenpeace ha preso in considerazione tutti gli articoli di giornale usciti su Avvenire, Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, Repubblica e La Stampa e le notizie di telegiornali delle edizioni di prima serata delle sette reti generaliste. 

Per selezionare il materiale, i ricercatori hanno utilizzato le chiavi di ricerca Green&Trump, Parigi&Trump e Clima&Trump.

Sulla carta stampata l’abbinamento Trump-clima è comparso in 83 articoli. L’informazione climatica spesso era inserita all’interno di notizie inerenti ad altre misure approvate dal Presidente, come l’uscita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità o la stretta contro l’immigrazione.

Fra tutte le misure climatiche, risalta il ritiro degli Stati Uniti dagli Accordi di Parigi, ma anche le dichiarazioni sull’espansione delle trivellazioni petrolifere, o l’annuncio dell’emergenza energetica per rimuovere alcuni regolamenti ambientali nella produzione industriale.

Stando al report, gli annunci di Trump sul clima nei telegiornali erano presenti in 25 notiziari, principalmente durante il suo insediamento e la partecipazione al World Economic Forum di Davos.

Nella stampa e nella televisione italiana troviamo le dichiarazioni di Trump all’interno del flusso di notizie, ma non sono presenti approfondimenti né analisi critiche per comprenderne i possibili impatti.

Infatti, il 43% degli articoli di giornale e il 48% dei servizi televisivi rimangono neutri di fronte alle dichiarazioni, mentre il 53% degli articoli e il 48% delle trasmissioni prendono una posizione critica nei confronti dell’operato di Trump. 

Tuttavia, Greenpeace sottolinea che, tra i 108 articoli e servizi dei Tg, solo in quattro occasioni è riportata l’opinione di uno scienziato. In molti più casi intervengono invece degli esperti di politica (21 volte) o di economia (15 volte).

Greenpeace ha registrato tre tipi diversi di reazioni critiche alle affermazioni di Trump sul clima.

Fra queste però restano in ombra le posizioni dei commentatori che sottolineano le conseguenze ambientali della crisi climatica, rispetto all’analisi più politica.

L’ uscita dagli Accordi di Parigi si inserisce infatti nel contesto del contrasto al multilateralismo e alle relazioni tra Stati Uniti ed Unione Europea, oltre alle considerazioni che si concentrano sull’impatto economico delle politiche climatiche del tycoon.

Tra i media italiani non mancano quelli che presentano un chiaro sostegno alla linea politica del Presidente americano.

Queste testate o trasmissioni si esprimono a favore delle strategie di deregulation ambientale statunitense evidenziandone i possibili benefici economici. Se ne trae così uno spunto per criticare le politiche climatiche dell’Unione Europea, soprattutto sull’eccessiva regolamentazione ambientale presente nel Green Deal.

L’impressione generale, in conclusione, è che l’interesse sia rivolto a seguire il flusso delle dichiarazioni di Trump, piuttosto che approfondirne la portata.

Greenpeace evidenzia il rischio di tale copertura mediatica, che sembra seguire la strategia del ‘bombardamento informativo’ creata dall’ex consigliere di Trump Steve Bannon. Si tratta di un flusso continuo di notizie per disorientare l’opinione pubblica e monopolizzare il dibattito.

Una modalità pericolosa, che emargina le voci della scienza e di coloro che mettono al centro la tutela dell’ambiente.

Immagine di copertina © Alex Brandon/AP