In un’Italia che segna un aumento delle temperature di 1,5°C rispetto alla media 1991-2020 e oltre 3.600 eventi climatici estremi censiti solo nel 2024, l’informazione ambientale è un atto di responsabilità.
Lo raccontano i dati proposti dal report di Italy for Climate (I4C), “I 10 Key Trend sul clima in Italia” presentati in occasione della Giornata Mondiale della Terra del 22 aprile, per fornire una rappresentazione sintetica delle tendenze rilevanti in materia di clima ed energia che hanno caratterizzato il Paese nel 2024.
I4C, centro studi della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, registra un taglio contenuto delle emissioni di gas serra pari a circa il -2,3% (contro il -6,5% del 2023), con un aumento dei consumi energetici.
Edo Ronchi, Presidente della Fondazione, dichiara «La frenata dell’Italia preoccupa molto. Anche perché i settori che aumentano le emissioni (trasporti ed edifici) sono quelli affidati alle misure nazionali, fuori dalla regolazione europea ETS per i grandi impianti».
Aumento dei consumi che è dunque trainato da due settori, quello dei trasporti e degli edifici, su cui più si possono misurare le politiche nazionali di decarbonizzazione e le scelte dei cittadini.
Un dato che si traduce in un appello ai comunicatori ambientali: è necessario trovare canali, strumenti e messaggi efficaci per orientare la rotta.
Formula che sembra funzionare sul tema delle rinnovabili. Eolico e solare hanno raggiunto il +7,5 GW di nuovi impianti installati – un salto in avanti rispetto ai 5,7 GW del 2023, ma ancora lontano dagli oltre 10 GW/anno che sarebbero necessari per conseguire i target 2030.
Il segnale di crescita positivo nell’ultimo triennio si traduce nel 2024 con un dato interessante: il 49% della produzione di energia nazionale deriva da rinnovabili, arrivando ad un soffio dal sorpassare i fossili. L’Italia ha così tagliato in due anni di 7 punti percentuali la dipendenza dalle importazioni di gas e carbone dall’estero – dal 79% al 72%.
La pagella 2024 per l’Italia, purtroppo, presenta poche luci e tante ombre. Tuttavia, una di queste luci ci restituisce anche un insegnamento importante. La crescita delle installazioni di impianti di generazione elettrica da fonti rinnovabili non è un dato positivo solo per il clima, ma anche per la nostra sicurezza e per la nostra economia: in un paio di anni appena abbiamo installato impianti eolici e fotovoltaici in grado di produrre, ogni anno da qui ai prossimi 15-20 anni, circa 16 miliardi di kWh.
Così Andrea Barbabella, Responsabile scientifico di I4C, ci dà un ulteriore spunto di riflessione. Intervenire sugli ambiti della transizione energetica significa dare una risposta strategica alle sfide globali – per farlo, è fondamentale conoscere (e raccontare) il ruolo della scienza e dell’innovazione, da cui derivano tecnologie in grado di rispondere all’urgenza.
Raccontare, sì. Un’urgenza non solo climatica ma anche narrativa, che non può essere frammentaria ed occasionale.