È a Satriano l’evento in maschera più ecologico d’Italia

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Foto di Francesca Zito

Massima attenzione alla raccolta differenziata, prodotti di stagione a km 0 e stoviglie monouso al bando: sono solo alcuni degli aspetti che fanno di quello satrianese il Carnevale sostenibile per eccellenza.

Si è tenuto il 2 e il 3 marzo a Satriano, in Basilicata, l’atteso evento in maschera portatore di un messaggio ecologista: ristabilire un rapporto antico con la Terra. Un uomo completamente ricoperto di edera che porta tra le mani un bastone con all’apice un ramo di pungitopo è il ‘Rumita’, la maschera più tipica del Carnevale di Satriano. L’ultima domenica prima del Martedì Grasso, quest’anno il 3 Marzo, i Rumita escono dal bosco e vagano tra le strade del paese bussando alle porte delle case, portando un buon auspicio per la primavera che sta arrivando e ricevendo doni in cambio.

Rocco Perrone, organizzatore dell’evento, ci spiega meglio questa secolare tradizione: “Il Rumita ci è sempre stato raccontato come un satrianese talmente povero che era costretto a fare una questua alimentare. Una persona che quindi si travestiva, anche per diventare anonima, e iniziava a vagare per le case offrendo una sorta di benedizione nella speranza di ricevere del cibo in cambio. Questa tradizione non si è mai persa, è stata mantenuta ed è viva ancora oggi”.

In tempi più recenti gli organizzatori hanno deciso di apportare delle innovazioni a questa caratteristica tradizione popolare. “Nel 2013 – aggiunge Perrone – il regista Michelangelo Frammartino è venuto a Satriano e, innamoratosi della figura del Rumita, ha deciso di farne un’installazione artistica: un video di 30 minuti in loop chiamato “Alberi”. Per la scena finale ci ha chiesto di vestire 100 “Rumita” e di farli dirigere dal bosco verso la piazza del paese. L’installazione così concepita è stata presentata in anteprima mondiale al MoMa di New York”.  Dal 2014, prendendo così spunto dalla cine-installazione “Alberi”, l’associazione Al Parco ha organizzato una ‘foresta’ che cammina composta da 131 ‘alberi’ vaganti, simbolicamente uno per ogni paese della Basilicata.

Aspetto rilevante dell’evento è poi il suo ruolo nella comunicazione e sensibilizzazione ambientale. “Una delle buone pratiche che adottiamo – spiega Perrone – è il boicottaggio dei bicchieri monouso: utilizziamo, infatti, solamente dei bicchieri riutilizzabili. Questo ci permette di fare educazione nel corso dell’evento essendo l’occasione per spiegare il perché consegniamo solo un bicchiere a persona. Per quanto riguarda le stoviglie utilizziamo solamente quelle in materiale biodegradabile. Boicottiamo, inoltre, l’acqua in bottiglia di plastica: utilizziamo, invece, delle taniche che possono servire anche per sciacquare il bicchiere da riutilizzare. Per quanto riguarda la raccolta differenziata – aggiunge – quest’anno abbiamo realizzato due isole ecologiche nelle quali, cosa importante, abbiamo messo a disposizione degli operatori allo scopo di fornire le giuste indicazioni sul come differenziare correttamente i rifiuti”. 67 kg di organico, 30 kg di carta, 7 kg di plastica e 2 kg di vetro: è questo il bilancio della raccolta differenziata ad evento concluso.

Perfino il trofeo conferito al Rumita dell’anno viene riciclato. “Il premio consiste – spiega l’organizzatore – in una piccola scultura realizzata in ferro battuto ed altri materiali di riuso. Una giuria mista decreta il Rumita dell’anno il quale può tenere in custodia il trofeo fino al successivo Carnevale dopodiché dovrà restituirlo”. Non finisce qui: la sostenibilità risiede anche nell’aspetto alimentare dell’evento: prodotti a km 0 e a filiera corta sono, infatti, gli unici messi a disposizione. “Abbiamo fornito – spiega l’organizzatore – vino di Satriano, birra, fagioli, salsiccia e pasta tutti di provenienza lucana”. Inoltre, è stata utilizzata carta a marchio FSC per la poca stampa del materiale promozionale e saranno piantati alberi per compensare le emissioni di CO2 causate dall’organizzazione. Per tutti questi motivi il Carnevale di Satriano, che quest’anno ha ospitato circa 6.000 persone, è stato inserito come buona pratica nel modello di sostenibilità degli eventi di Aarhus, capitale europea della cultura 2017.

“Un’altra cosa importante – conclude Perrone – è che venerdì scorso abbiamo aderito a Friday for Future. Per l’occasione, i bambini dell’istituto comprensivo hanno fatto una sfilata di Carnevale con tutte le nostre maschere tipiche. I più piccoli hanno cantato delle canzoni mentre quelli più grandi hanno scritto un discorso per spronare anche gli adulti a seguire l’onda della giovane attivista Greta Thunberg. Altri hanno invece realizzato un decalogo di buone pratiche che è stato consegnato al sindaco ed al preside”.

Di Simone Valeri

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