A Katowice, il discorso di un’attivista quindicenne che tutti dovremmo ascoltare

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Si è chiusa a Katowice, in Polonia, la COP24 sul clima: sono state necessarie 24 ore in più del previsto per consentire ai 196 governi partecipanti di trovare un’intesa e non far fallire i negoziati. Chiunque può farsi un’idea di come sono andate le cose leggendo i documenti ufficiali qui il principale, e qui i vari capitoli.

La buona notizia è che gli impegni avviati con la COP di Parigi non sono stati abbandonati. Anzi, secondo gli esperti, Katowice ha prodotto in sostanza quasi tutto quello che era chiamata a fare, tra cui le regole sui meccanismi di trasparenza sull’implementazione degli impegni di riduzione delle emissioni, nonché indicazioni chiare per l’incremento a breve degli stessi (non tutti sono d’accordo con questa visione ottimistica, anzi… per esempio leggi questo).

Ma in questo articolo non vogliamo soffermarci sui risultati, quelli si trovano online su qualsiasi grande e piccola testata. Noi di Envi.info vogliamo concentrarci sul discorso (e quindi sulla comunicazione) di Greta Thunberg, giovane attivista svedese che ha fatto un discorso emozionante e critico verso l’attuale classe politica mondiale.  Un discorso che tutti i cittadini e i nostri politici dovrebbero ascoltare.

Qui sotto riproponiamo il video di Greta alla COP e la traduzione (a opera di LifeGate.it)

“Il mio nome è Greta Thunberg, ho quindici anni e vengo dalla Svezia. Molte persone dicono che la Svezia sia solo un piccolo Paese e a loro non importa cosa facciamo. Ma io ho imparato che non sei mai troppo piccolo per fare la differenza. Se alcuni ragazzi decidono di manifestare dopo la scuola, immaginate cosa potremmo fare tutti insieme, se solo lo volessimo veramente.

Ma per fare ciò dobbiamo parlare chiaramente, non importa quanto questo possa risultare scomodo. Voi parlate solo di una crescita senza fine in riferimento alla green economy, perché avete paura di diventare impopolari. Parlate solo di andare avanti con le stesse idee sbagliate che ci hanno messo in questo casino. (…) Ma non mi importa risultare impopolare, mi importa della giustizia climatica e di un pianeta vivibile. La civiltà viene sacrificata per dare la possibilità a una piccola cerchia di persone di continuare a fare profitti. La nostra biosfera viene sacrificata per far sì che le persone ricche in Paesi come il mio possano vivere nel lusso. Molti soffrono per garantire a pochi di vivere nel lusso.

Nel 2078 festeggerò il mio settantacinquesimo compleanno. Se avrò dei bambini probabilmente un giorno mi faranno domande su di voi. Forse mi chiederanno come mai non avete fatto niente quando era ancora il tempo di agire. Voi dite di amare i vostri figli sopra ogni cosa, ma state rubando loro il futuro davanti agli occhi.

Finché non vi fermerete a focalizzare cosa deve essere fatto anziché su cosa sia politicamente meglio fare, non c’è alcuna speranza. Non possiamo risolvere una crisi senza trattarla come tale. Noi dobbiamo lasciare i combustibili fossili sotto terra e dobbiamo focalizzarci sull’uguaglianza e se le soluzioni sono impossibili da trovare in questo sistema significa che dobbiamo cambiarlo. Non siamo venuti qui per pregare i leader a occuparsene. Tanto ci avete ignorato in passato e continuerete a ignorarci. Voi non avete più scuse e noi abbiamo poco tempo. Noi siamo qui per farvi sapere che il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no. Il vero potere appartiene al popolo. Grazie”.

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