100 anni di parchi americani: la natura protetta e il cinema

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parchi americaniIl 25 agosto 2016 il National Park Service, l’organizzazione che gestisce i Parchi Nazionali Americani, taglierà il prestigioso traguardo dei 100 anni. Istituzione governativa, il National Park Service si occupa della gestione e della salvaguardia di più di 400 aree del paese, che ospitano ogni anno 275 milioni di visitatori. Nella loro interezza i parchi del sistema coprono circa 338.000 km², dei quali 17.000 km² continuano ad essere proprietà privata. Inoltre occupano circa 22.000 persone ed impegnano circa 221.000 volontari.

I Parchi Nazionali hanno una grande importanza nella società americana, proprio per la componente “esperienziale” e formativa che assumono per le giovani generazioni; sono stati definiti, con larga approvazione popolare, “America’s Best Idea” dallo scrittore Dayton Duncan. A riprova di questa importanza sociale, d’ “ispirazione” e di “esperienza”, basti pensare che nel cinema americano i Parchi Nazionali hanno svolto, spesso, un ruolo da autentici “protagonisti”.

In questo lungo ed avventuroso racconto dei Parchi americani fatta dal cinema (americano), tanto per fare qualche esempio, si va da Un tranquillo week end di paura (Tallulah Gorge State Park, Georgia), a Shining (Yosemite National Park, California), a Star Wars (quello del 1977), in parte realizzato nella Valle della Morte (California e Nevada), a John Ford, e ai tantissimi western della Monument Valley, a National Lampoon’s Vacation (1983) (Grand Canyon, Arizona), ad Alcatraz (1979) (Golden Gate National Recreation Area, California), a Thelma e Louise (Grand Canyon), a Balla coi lupi (Badlands National Park, South Dakota), fino a Into the Wild (Denali National Park & Preserve in Alaska), passando per decine e decine di titoli di film e di documentari (e anche cartoni! Come dimenticare Yoghi, Bubu ed il ranger? Il celebre in tutto il mondo Yogi Bear di Hanna & Barbera ed il suo Jellystone Park?). E l’elenco potrebbe, ovviamente, continuare…

Il cinema americano si è dunque occupato davvero con molta frequenza di questo “spazio” delimitato e circoscritto dei Parchi, uno spazio che è letteralmente un’altra Nazione nella Nazione, dalle Hawaii all’Alaska, dai canyon ai deserti. Lo ha fatto evidenziando lo speciale rapporto d’amore che hanno gli americani con la natura selvaggia: un mondo bello, protetto, ma talvolta “rischioso”, dove anche un week end o un picnic può inaspettatamente trasformarsi in un’avventura: in fin dei conti, una perfetta “palestra” di esperienze, anche “forti”, per tanti cittadini USA. Natura, con un pizzico di brivido…

 

Enzo Lavagnini

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