Let’s Clean Up Europe photocontest: intervista al vincitore

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TeszeddAlla fine dell’estate 2015, molti Action Developer (organizzatori di azioni Let’s Clean Up Europe) hanno inviato la loro foto migliore alla Segreteria LCUE, che è l’italiana AICA -International Associazione per la Comunicazione ambientale- per partecipare al concorso fotografico di Let’s Clean Up Europe, tenutosi su Facebook. And the winner is… la foto dell’ ungherese Ildikó Papalexisz! La foto ha ricevuto 1.163 like; Envi.info ha intervistato l’appassionata vincitrice del concorso.

Ildikó Papalexisz vive a Beloiannisz, a 50 km dal Budapest, Ungheria. Dal nome si intuisce che la famiglia ha origini greche. Infatti, il villaggio di Beloiannisz è un antico insediamento di rifugiati greci. «Dopo la seconda guerra mondiale e la guerra civile in Grecia, degli oltre centomila greci che hanno lasciato il paese nel terrore, 7000 arrivarono in Ungheria nel 1948.» Sopravvivendo ad alcuni problemi logistici e a non poche tensioni, un intero insediamento è ala fine stato costruito per loro – e i rifugiati stessi hanno parte a lavori. In tempo record, dove prima non c’era nulla, è stata costruita una colonia, chiamata Görögfalu: villaggio greco. Successivamente, nel 1952, l’insediamento è stato rinominato in onore del patriota e martire comunista Nikos Beloyannis, dopo la sua esecuzione in Grecia.

Dicci qualcosa di più sulla tua azione LCUE.
Nel 2015 la grande campagna LCUE in Ungheria, “TeSzedd! – Önkéntesen un tiszta Magyarországért “! (Raccoglilo!- volontari per un’ più pulita) è stata organizzata nel Paese per il quinto anno, e per il secondo nel quadro del Let’s Clean Up Europe. L’implementazione dell’azione è stata il risultato di una proficua collaborazione tra le istituzioni e la società civile. 50 volontari hanno partecipato all’azione; fra questi, giovani e anziani hanno pulito insieme il villaggio, fianco a fianco: dalla più anziana Marika, 82 anni, fino a Theofanisz ed Erika, 5 anni, i più piccini. «Quasi tutte le organizzazioni civili locali erano presenti, insieme al Sindaco e ad altre personalità della vita sociale. Anche la rappresentanza di etnia greca era naturalmente ben presente. » Ildikó ha coordinato l’evento dal suo concepimento e pianificazione, mantenendo il contatto con tutti i volontari, « con l’aiuto di una mappa, identificando diverse vie di raccolta» -che ha scoperto mentre portava a passeggio il suo cane! «Il sindaco ha anche guidato volontari in luoghi nascosti da pulire. Abbiamo raccolto 35 sacchi di rifiuti.» Dopo aver pulito i luoghi designati, molti partecipanti sono rimasti ancora per pulire intorno al punto di registrazione, così abbiamo iniziato la raccolta di mozziconi di sigaretta in piazza.» E alla fine…gelato per tutti! Offerto dal nuovo negozietto greco del centro, ovviamente.

Perché pensi che la tua foto abbia vinto il concorso fotografico LCUE con un tale successo?

« Volevamo vincere e abbiamo cooperato per raggiungere questo obiettivo. Abbiamo avuto ottimi aiutanti e sostenitori che hanno dedicato un po’ del loro tempo e delle loro energie per condividere la foto che e renderla popolare, virale sui Social Network. Un grazie va a loro e anche a tutti quelli che in Europa hanno votato per noi e che non conosciamo di persona!  L’Ungheria è stato lo Stato più attivo del Let Clean Up Europa 2015, quindi eravamo motivati ​​a essere i migliori anche nel concorso! » Ildikó ha scelto di inviare questa foto perché la trova un simbolo della cultura di Beloiannisz: un padre ungherese con la figlia e un padre greco con il figlio – Inoltre, i protagonisti ritratti sono stati tra i partecipanti più attivi ed entusiasti dell’azione LCUE!

Come si è sviluppato il processo dalla creazione dell’azione alla sua realizzazione? Come siete riusciti a coinvolgere diversi attori, per una cooperazione di tutta la città?

« È il quarto anno che partecipiamo, quindi abbiamo Già una routine consolidata nella procedura di organizzazione.» Ildikó ha iniziato personalmente le trattative con i dirigenti e i direttori delle organizzazioni civiche locali e con i volontari per determinare la data dell’azione, che raccogliesse il maggior numero di partecipanti. Una volta la registrazione convalidata, iniziano i preparativi per diffondere l’azione: manifesti nei punti centrali della città, articoli pubblicati sul giornale locale, un evento su Facebook, incontri con il Comune «e siamo anche riusciti a pubblicizzare l’azione sul sito ufficiale del Comune e sulla sua pagina Facebook! La cooperazione a Beloiannisz è stata forte: dopo una profonda crisi economica, la città sta cominciando a rivivere. Ildikó partecipa con altre associazioni, oltre che al LCUE alla raccolta e distribuzione di cibo per i bisognosi. «È difficile, ma gratificante allo stesso tempo. Ci sono molte famiglie svantaggiate qui. La nostra forza è la nostra solidarietà ».

Quali suggerimenti daresti ad altri cittadini che vogliono essere più attivi loro vita quotidiana in materia di prevenzione e riduzione dei rifiuti?

Anche io sto imparando costantemente, e la mia famiglia è continuamente in “apprendimento ambientale”. Ormai, però, molte azioni sono già entrate a far parte della nostra routine quotidiana. Permettetemi di darvi alcuni consigli pratici:
• Cercate di evitare l’uso di sacchetti di plastica. Io uso una borsa riutilizzabile realizzata con abiti usati e la sempre porto con me al supermercato;
• Se avete proprio bisogno di acquistare un sacchetto di plastica, utilizzatelo più volte, e alla fine usatelo come una busta per i cestini dei rifiuti compatibili;
• I vasetti di vetro possono essere riutilizzati per marmellate, composte, ecc.;
• Abiti e oggetti ancora indossabili e utilizzabili possono essere regalati o donati a chi ne ha bisogno. Se i vestiti non possono essere più indossati, cucendoli con creatività possono dar vita a cose meravigliose!;
• A casa compostiamo i nostri rifiuti di giardino e cucina;
• Pianifico consapevolmente i miei pasti, mi prendo cura di qualità e giusta quantità durante la spesa per la mia famiglia;
• Cerco di evitare i prodotti confezionati con troppi imballaggi. Mi piace andare al mercato e acquistare cibo direttamente dai produttori locali;
• Mio marito ama la lettura; abbiamo acquistato un lettore e-book e ora prende in prestito e presta libri “veri”;
• In casa cerchiamo di evitare di stampare, salviamo invece documenti in formato elettronico;
• Facciamo correttamente la raccolta differenziata: plastica, carta, RAEE. I tappi di plastica vengono raccolti e consegnati per aiutare le cure mediche di un ragazzo malato;
• Dove lavoro c’è distributore di acqua: la beviamo così per evitare bottiglie di plastica;
• In ufficio, i fogli stampati per errore vengono riutilizzati come fogli di brutta copia o appunti.
«Se posso dare un consiglio, vorrei suggerire a tutti di essere aperti e imparare come proteggere l’ambiente, cosa possiamo fare per ridurre al minimo la quantità di rifiuti prodotti. Oggi, tutte le informazioni necessarie sono disponibili: cerchiamole e iniziamo a saperne di più! Però anche io ho ancora qualche cattiva abitudine, e mio marito me lo ricorda sempre: per esempio, a volte dimentico di spegnere la luce nelle stanze vuote ! Siate attivi! Partecipate a iniziative come Let’s Clean Up Europe, abbiate il coraggio di organizzare un’azione! E ‘importante mostrare il buon esempio personalmente, per attirare l’attenzione sull’importanza della tutela dell’ambiente a livello globale e locale. Come singoli cittadini, cercate di unirvi o di partecipare a un’organizzazione civica ben funzionante. Questo è stato il segreto del nostro successo negli ultimi tempi: i cittadini, le organizzazioni non governative e le amministrazioni locali hanno lavorato insieme per un obiettivo comune: un ambiente più vivibile. »

di Giulia Basilici

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