La nuova vita della tecnologia: The Restart Project.

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di Francesca Morra

In questo periodo di crisi, di difficoltà economiche e di problemi ambientali, è giusto continuare a mantenere i nostri stili di consumo e continuare a produrre tecnologia per le comunicazioni non sempre più innovative delle precedenti? Il progetto Restart cerca di mettere in discussione proprio questo stile di vita e di stimolare un più responsabile – ed economico – consumo di elettronica.

The Restart Project nasce e si sviluppa da un’idea di Ugo Vallauri e Janet Gunter, membri della comunità ICT4D (tecnologie dell’informazione e della comunicazione per lo sviluppo) di Londra: “al momento la nostra attività principale è di sensibilizzazione, e la facciamo online, soprattutto su twitter, – ci racconta Ugo Vallaurie poi in eventi “reali” a Londra. Questi eventi si chiamano Restart Parties, ai quali partecipano volontari con capacità tecniche – gente che sa aggiustare un po’ di tutto (stampanti, computer, telefoni cellulari, tablet, ma anche stereo, lampade, ecc.) e che ha voglia di aiutare i suoi concittadini ad aggiustare. E possibilmente di condividere un po’ delle proprie capacità e insegnarle agli altri.” Le foto di questi eventi si possono trovare sulla pagina ufficiale di Facebook.

Ma le attività di questo progetto non si fermano qui, infatti stanno cercando di creare una mappa inserendo tutti i negozi di artigiani che aggiustano prodotti elettronici per aiutare i cittadini a trovare più facilmente la persona giusta, che non chieda cifre esagerate per fare le riparazioni. Inoltre intendono estendere a breve gli eventi e creare delle opportunità di formazione (corsi e altro) che aiutino le persone ad avere maggiore autosufficienza con i prodotti che hanno acquistato.

Siamo convinti che ci sia molto da fare in questo senso, anche per ridurre la tendenza a buttare via, e nel migliore dei casi a riciclare correttamente, prodotti che potrebbero avere facilmente una seconda e una terza vita. – afferma Ugo – Il problema maggiore è il cambio di mentalità. Anche se dobbiamo riflettere e rifiutare il design di prodotti che li rende difficili e costosi da riparare. Dal punto di vista ambientale, crediamo che il migliore contributo che possiamo dare è quello di ridurre ciò che viene eliminato come rifiuto: il riciclo responsabile è importante ma ancora più importante è comprendere che molti dei materiali utilizzati nei prodotti elettronici sono rari, spesso frutto di conflitti, e quindi dobbiamo avere maggiore attenzione al loro ciclo di vita. Ridurre gli sprechi vuol dire anche allungare la vita dei prodotti che usiamo. In ognuno dei nostri eventi generalmente evitiamo che almeno 5kg di potenziali rifiuti elettronici diventino tali…

Come non essere contagiati da questo entusiasmo?
Sul sito ufficiale del progetto, su Twitter e Facebook potete trovare molti altri spunti di riflessione e le novità riguardanti le attività del nostro compatriota a Londra.

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