Cyber-contadini udite udite: la Farmville esiste davvero!

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[youtube http://www.youtube.com/watch?v=CavyMZmlgt0?rel=0&w=440&h=250]di Annalisa Tancredi

A chi non è saltato in mente di abbandonare tutto per rifugiarsi in campagna a vedere nascere le dolci piantine del proprio orticello? Quanti preferirebbero raccogliere frutti e seminare pomodori piuttosto che divincolarsi tra scaffali e carrelli a ritmo del bip-bip della cassa?

Grow the Planet è il nuovo social network settoriale, la Farmville del mondo reale, destinata a diventare il nuovo mezzo di condivisione sia per gli appassionati di agricoltura che per chi vuole trasformare il proprio terrazzo in una mini-serra di ortaggi e verdure. Il progetto è tutto made in italy ed ha già raccolto il parere favorevole di H-Farm Venture, incubatore italiano di idee virtuali, che ha investito circa 70mila dollari nel portale lanciato sul palcoscenico più ambito dalle le start-up per il web, il concorso TechCrunch Disrupt di San Francisco.

Gli utenti hanno a disposizione una serie di strumenti per poter affinare le competenze agrarie: disegnare virtualmente il proprio orto, consultare le schede informative per ogni coltura, scambiarsi consigli, condividere video dimostrativi o ancora monitorare in tempo reale la situazione climatica e agire in tempo per salvaguardare i prodotti a rischio.

Inoltre la geolocalizzazione dell’orto ha un valore aggiunto per i cyber contadini perché consente loro non solo di coltivare amicizie e aggregarsi in comunità locali per scambiarsi semi e ortaggi, ma anche di avvicinarsi alla potenziale clientela, incentivando il rapporto diretto produttore-consumatore e facilitando la nascita di gruppi di acquisto solidale.

L’obiettivo di Grow the Planet è di incuriosire e coinvolgere le persone nel crearsi un proprio orto. Ci piacerebbe che tutti capissero come è facile e divertente far crescere un orto, mangiare del cibo più salutare e migliorare l’ambiente che ci circonda” spiega il fondatore Gianni Gaggiani.

Reti come Grow the Planet evidenziano la necessità per i social network di un salto evolutivo verso la qualificazione settoriale: utenti targettizzati, contenuti specializzati e maggiore connessione con la vita reale; mangiare cibo sano “made in my garden” infatti, fa bene sia alla salute delle persone che alla salvaguardia della catena alimentare e alla biodiversità del nostro pianeta.

Non ci resta altro da fare che dotarci di mouse e rastrelli ed entrare in società… virtuale!

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