Infopo: un fiume tutto da navigare

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di Eleonora Anello

Tornano alla ribalta quando a causa di precipitazioni straordinarie i loro livelli si innalzano pericolosamente o a causa di piccole grandi maree nere di acqua dolce, per il resto i fiumi sembrano essere stati dimenticati dai cittadini di oggi.

Così i corsi d’acqua che attraversano molti centri urbani, diventano i protagonisti di diverse campagne di comunicazione ambientale, alcune nettamente fuori dalle righe, come il Big Jump. Ci sono poi iniziative poco eclatanti che concorrono meno spettacolarmente alla loro rinascita e alla loro valorizzazione di spazio pubblico da sfruttare in modo sostenibile. Come il portale internet Infopo, inaugurato nel giugno 2009 e completamente rinnovato a luglio di quest’anno.

Pensato e realizzato come uno strumento di informazione e approfondimento sulla vita del fiume e i suoi luoghi, nelle sue pagine si forniscono informazioni, dati, foto e filmati, recensioni di libri e riferimenti bibliografici.

Chiediamo a Daniele di Domenico, responsabile del progetto, come stanno andando le cose…
«Dalle mail e dai commenti che fino ad oggi ci sono pervenuti, notiamo che Infopo ha suscitato molto interesse tra la popolazione pur non sfruttando ancora al massimo l’interattività che il web offre. Abbiamo avuto dei picchi di interesse in occasione del disastro ambientale che l’anno scorso ha colpito il Lambro e di conseguenza anche il Po, a seguito dello sversamento di idrocarburi. In genere questi eventi di cronaca alzano molto il livello di attenzione della popolazione che esige delle risposte chiare e tempestive».

Perchè proprio un sito?

«Il CIDIEP, la struttura che promuove il progetto, opera nel campo dell’informazione e dell’educazione su temi ambientali che riguardano il bacino del Po. Dal 2007 promuoviamo progetti con le scuole e le amministrazioni locali per favorire la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali per il governo del territorio. Lavorando su un area così vasta (dal Piemonte al Delta del fiume Po,) si è pensato che un portale potesse favorire la circolazione delle informazioni e lo scambio di esperienze tra realtà anche molto lontane tra loro. Inoltre, da una analisi condotta in rete, abbiamo potuto constatare che per quanto riguarda il Grande Fiume non c’era uno spazio nel quale si rendessero disponibili informazioni su temi ambientali, di facile lettura e comprensione per un pubblico non specializzato. Esistevano solo siti e portali gestiti da organismi tecnici e quindi orientati verso un pubblico di addetti ai lavori. Così abbiamo cercato di fare attraverso il portale il lavoro che dal 1995 il CIDIEP ha sempre fatto sul territorio: tradurre in un linguaggio semplice e accessibile informazioni attinte direttamente da fonti autorevoli come L’Autorità di Bacino del Po, le ARPA, le amministrazioni locali, ecc».

Soddisfatti del lavoro svolto?

«Beh… C’è ancora molto da fare. Prima che la rete si accorga che esisti e riconosca il sito come un punto di riferimento, uno spazio dove trovare informazioni e porre domande e istanze, ci vuole tempo. Nonostante il periodo di crisi che sta investendo il nostro Paese e considerando i mezzi che abbiamo a disposizione, siamo contenti dei risultati che stiamo ottenendo».

Qualche anticipazione per i nostri lettori?

«Al momento possiamo solo dire che stiamo utilizzando InfoPo come strumento di supporto ad azioni concrete che attiveremo sul territorio».

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