I Segreti dell’Assessore

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di Daniela Zannetti

La pressione antropica dell’uomo sull’ambiente e le sue risorse naturali, oltre la distruzione dei vari ecosistemi, può generare danni alla salute dei cittadini. Alcune politiche ambientali mirano a ridurre questo impatto intervenendo sul ciclo dei rifiuti. E’ il caso di quelle dell’Assessore all’ambiente del Comune di Ferrara RossellaZadro che spiega le sue iniziative sulla “reciprocità” per la riduzione della produzione stessa di rifiuti, o il compostaggio per la valorizzazione della materia organica senza combustione.

«Ciò che tiene le fila nei rapporti tra l’ente e le realtà territoriali non è il denaro che crea dislivelli ma il dono che genera una condizione di reciprocità. E’ la pratica– spiega Zadro durante l’intervista – del recupero dell’invenduto commerciale a fine giornata regalato ad associazioni che aiuta ad abbassare i conferimenti in discarica. E’ il beneficio scambievole per il donatore e per colui che riceve il dono (Last minute market di Andrea Segrè), supportato dallo sconto sulla TIA ai commercianti».

«O il recupero di farmaci ancora utili grazie a partnership pubbliche e private: università, farmacie ed ente. Una operazione che consente di risparmiare 110 mila euro sull’acquisto di medicinali in 6 mesi e procura crediti agli studenti universitari; i cui risultati forniscono indicazioni alle aziende farmaceutiche anche nel ripensare i “blister” dei medicinali. Vogliamo che le stesse aziende ponderino la loro produzione nell’ottica della riduzione dello spreco», precisa Zadro. O meglio, fosse per lei brillante quota rosa, «l’XI comandamento dovrebbe essere non sprecare” e una politica senza esitazioni a favore della domanda stessa di “ambiente” dei cittadini estensi. Tanto di cappello.

Specie il “No” alla richiesta della multiutility Hera (rifiuti ed energia, sevizi idrici) dell’attivazione della “Linea 2” per smaltire come biomasse 45 mila tonnellate di rifiuti organici. «Del risanamento dell’aria per i prodotti da combustione sono i comuni e i Sindaci a doverne render conto – continua l’assessore – le emissioni di polveri sottili (PM) e ossidi di azoto di Hera sono destinate ad impattare su una area già occupata dal Polo Petrolchimico e dal termovalorizzatore Hera che tratta 130 mila T di rifiuti annui».

È notizia recente che l’impianto petrolchimico potrebbe essere messo in attività controllata dalla magistratura dopo un esposto dei cittadini sul lavoro delle torce degli impianti. Un territorio monitorato dove il recupero è dovere di tutti i giorni. Anche Hera asserisce di aver ridotto le emissioni 10 volte inferiori ai limiti di legge.

«Laddove non si previene l’inquinamento non si computa il costo sociale in termini di salute pubblica», spiega Zadro. Che aggiunge: «I nostri rapporti con la Hera sono buoni ma sebbene le biomasse come fonte rinnovabile siano previste nel piano rifiuti regionale, ci sconcerta che in Bologna (Hera Ambiente) le decisioni siano prese dai tecnici senza nessuna valutazione politica. Noi lavoriamo alacremente alla raccolta differenziata perché vogliamo che la frazione organica sia valutata come compost e non come mera energia. Senza questo sforzo non daremmo uno sconto del 15% sulla parte variabile della tariffa ai cittadini che praticano il compostaggio aiutando a ridurre il monte dei rifiuti organici».

«Tenendo a mente che non riceviamo nessuno ausilio dalle leggi nazionali per la riduzione degli imballaggi abbiamo ad esempio previsto progetti ulteriori con sconti TIA ai commercianti per l’utilizzo dell’acqua in caraffa. Produciamo 719 kg di rifiuti procapite ma in un 1 anno di sperimentazione “extramura” in località Ponte Lagoscuro abbiamo rilevato una riduzione di 105 kg di rifuto pro-capite, di cui 45% di umido. Abbiamo distribuito 1819 compostiere ai cittadini di cui 1270 hanno richiesto lo sconto, ma procederemo con verifiche e recupero dell’evasione TIA affinchè non ci siano pressioni solo sui cittadini paganti».

«Nel piano triennale con Hera – continua a spiegare Rossella – abbiamo fissato degli indicatori per mantenere e superare il 65% previsto dalle legge sulla raccolta differenziata nel 2012, sulla base del 50% raggiunto nel 2010. Tornando alle biomasse, c’è un impianto ad Argenta, a filiera corta ed è localizzato in aperta campagna. E’ impensabile un impianto di 3MW a Ferrara anche per l’aumento del traffico di mezzi pesanti già considerevoli nelle strade attorno, specie quelle di Cassana».

E Comuni e Province nazionali dovrebbero stringere Patti ambientali universalmente riconosciuti: divenendo stakeholder del “low waste con i cittadini, pattuendo “cartelli” di buone pratiche tra amministrazioni differenti, creando Life+ tra Enti, dal Nord al Sud Italia. In definitiva, costruire una Rete della Sostenibilità.

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